Le Opinioni

Mi chiamo G. e sono nato nel 1956.

La mia storia di dipendenza è iniziata quando avevo circa 30 anni: una sera in fretta e furia ho deciso di fare le valigie e di partire per il Belgio con due amici, dicevo "per lavoro".

Di questi amici, il più anziano, I., è morto qualche anno fa in un incidente stradale.

Arrivati a destinazione ci siamo divisi,

I. ha raggiunto una delle sue compagne con cui aveva due bambini e io sono rimasto in albergo con l'altro amico, più giovane, G..

La sera io e G. siamo usciti per andare nel posto più "equivoco" di Bruxelles, la Gare du Nord, e dopo un'ora sola eravamo già lì a comprare la droga, siamo entrati in un bar e abbiamo cercato il padrone;dopo poco mi sono accorto che continuava ad entrare gente poco raccomandabile.

Quando abbiamo trovato il padrone gli ho chiesto se mi vendeva della droga e nel frastuono della musica gli ho allungato 5000 franchi, ero tutto contento perché al primo tentativo avevamo trovato chi ci vendeva la droga! Invece dopo poco si sono avvicinate due donnine e allora abbiamo capito che il padrone aveva capito che cercavamo compagnia e non droga, quando ho colto il fraintendimento mi sono avvicinato per spiegargli cosa volessi realmente e allora lui mi ha ridato i soldi e ho letto molto imbarazzo sul suo viso per l'articolo richiesto...

È poi scoppiata una rissa nel bar, non ho mai preso botte come quella notte e io e G. siamo tornati all'albergo pesti e lui stava male per le botte e l'astinenza: è stato male tutta la notte.

Questo è solo un episodio per spiegare che tipo di vita ho condotto, sempre piena di vizi e di debolezze, di sostanze e di ricadute tutte le volte che pensavo di smettere.

Nella vita però sono stato capace anche di amare le mie cose e delle persone. Tra le cose prima fra tutte la mia bicicletta che tenevo sempre a lucido anche perché era il mio unico mezzo di trasporto, la stessa cosa infatti l'ho poi fatta con le macchine.

Tra le persone invece ho amato molto mio padre che ho perso quando avevo 9 anni, mia madre è ancora viva e la amo molto, ci siamo sempre capiti con uno sguardo ed è l'unica persona per cui darei la vita. Voglio bene ai miei fratelli e alle mie sorelle, ma in questo caso il discorso è più complesso...

Ho amato moltissimo la mia compagna che però ho perso 10 anni fa. Il mio più grande rimorso infatti è quello di non aver avuto una famiglia, anche piccola ma sincera, con una moglie senza grilli per la testa, due o tre figli sani (non come il padre) , una casetta piccola ma accogliente, con magari all'interno un camino... questa è una cosa che rimpiango amaramente!