Ad un certo punto mi sono accorto di stare sempre peggio, e mi sono reso conto che prima di autodistruggermi è meglio che mi dia una mossa sotto tutti i punti di vista...
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Mi chiamo Giovanni e nella mia vita ho sempre avuto il desiderio, come la maggior parte di noi umani, di spaziare con racconti di me ritenuti estremamente interessanti e credo che nella loro negatività i miei un po' lo siano.
Se potessi tornare ad avere 16 anni un'altra volta punterei di più sullo studio. Chissà se fossi riuscito a diventare un buon politico oppure un avvocato? Purtroppo però hanno avuto la meglio la mia testardaggine e il mio carattere ribelle, e così "fallito" è l'aggettivo che meglio caratterizza la mia vita. Le mie abilità di saper comunicare, di essere socievole e di essere almeno un po' intelligente le ho usate per fare azioni negative come furti e risse.
Certamente un fattore che ha inciso è stata la morte precoce di mio padre che forse mi avrebbe aiutato a prendere una strada migliore. Non ho avuto un'infanzia facile perchè, dopo la scomparsa di mio padre, mia madre è rimasta sola con tutti noi figli e le è mancata la guida di un marito. Noi fratelli litigavamo spesso e lei non riusciva ad aiutarci ad affrontare le nostre difficoltà giovanili e di figli da sola. Comunque non voglio attribuire a questo tutto quel che poi è accaduto perchè io ho avuto certamente la mia parte di responsabilità.
Fra pochi anni, se Dio lo vorrà, compirò sessant'anni ... e questo quasi mi sembra incredibile perchè dentro mi sento un ragazzo, con brutti acciacchi, ma pur sempre un ragazzo. Questi acciacchi a cui mi riferisco me li sono andati a cercare con la sostanza, soprattutto con l'eroina, ma saltuariamente anche con la cocaina.
Le mie amicizie e la compagna che avevo mi hanno anche portato a vivere un po' in Svizzera, ma qui non sono riuscito ad approfittare delle occasioni lavorative positive continuando con la vita sregolata, la droga e l'alcol. Me ne sono pentito amaramente perchè avrei potuto vivere alla grande ancora per parecchi anni e in piena salute con il solo problema di affrontare la vita che, per quanto dura possa essere, è affrontabilissima.
La prima volta che ho cercato di uscire dalle droghe ho chiesto aiuto ai miei familiari, ma ho trovato soprattutto risposte negative, in particolare dalle mie sorelle. Questo mi ha reso più sfiduciato e sospettoso nei confronti degli altri ed ha aumentato la mia difficoltà a chiedere aiuto.
Arrivo qui al CUFRAD con alle spalle già un'esperienza di comunità. Quel posto mi ha insegnato molto, ma credo che il mio carattere irruento e difficile abbia ancora una volta avuto la meglio, non permettendomi di godere i frutti dell'esperienza.
Ad un certo punto mi sono accorto di stare sempre peggio, ma il vero fondo del barile non è stato ancora toccato e mi sono reso conto che prima che ciò accada è meglio che mi dia una mossa sotto tutti i punti di vista... Ho accettato di entrare qui senza chiedere aiuto a nessuno dei miei familiari contando soprattutto sulle mie forze perchè sarebbe troppo brutto ricevere altri giudizi negativi da loro. Spero che la comunità possa servire a curarmi sia dal punto di vista fisico che smussando i tratti più pungenti della mia persona...