All'età di 11 anni, cominciai a fumare, a 12 a sniffare cocaina o eroina, e mi sono fatta il primo buco... A 13 anni sono andata via da casa e dopo poco tempo ho iniziato la vita di strada: la prostituzione, il carcere, e...
All'età di 11 anni, cominciai a fumare, a 12 a sniffare indistintamente cocaina o eroina, e sempre a 12 anni, mi sono fatta il primo buco... CUFRAD OPINIONI ESPERIENZE TESTIMONIANZE. LA MIA OPINIONE SUL CUFRAD, LA MIA ESPERIENZA AL CUFRAD, LA MIA TESTIMONIANZA SUL CUFRAD. DROGA ALCOL ALCOLISMO TOSSICODIPENDENZA FAMIGLIA.
Buonasera a tutti, io mi chiamo Carmela, ho 41 anni, sono al CUFRAD e sono una ex tossicodipendente. Vorrei con voi condividere la mia storia.
All'età di tre anni circa mia madre se ne andò via dal paese, abitavo in un paese della Campania e mi lasciò con mia nonna Carmela.
All'età di 10 anni mia nonna morì e io rividi mia madre dopo moltissimo tempo.
Ricordo che in quell'occasione dovetti conoscere il mio patrigno e mia sorella e ricordo che quella sofferenza si trasformò in rabbia.
In quel periodo non accettavo nessun consiglio e supporto, né dalla famiglia né dalla scuola. Ricordo che cercai degli amici, li trovai e, all'età di 11 anni, cominciai a fumare, a dodici a sniffare indistintamente cocaina o eroina, mi andava bene tutto ciò che riuscivo a trovare.
Poco dopo, sempre a 12 anni, mi sono fatta il primo buco. Me lo sono fatta fare da un ragazzo più grande di me.
A 13 anni e mezzo sono andata via da casa per stare con il mio primo ragazzo, anche lui tossico.
Dopo poco tempo, sono andata via anche da lui ed ho iniziato a conoscere la vita di strada: la prostituzione, il carcere, i tribunali, assistenti sociali e tutto ciò che ne consegue.
Gli anni passavano, io iniziavo a stare male, iniziavo a sentire che quello stile di vita non mi andava più bene. Era un continuo dentro e fuori dalle diverse comunità e dalle carceri, ho provato varie volte a smettere di usare sostanze ma non ci sono mai riuscita, ho avuto sempre esiti negativi.
Ho avuto rapporti sentimentali basati sull'eroina o più in generale basati sul mio interesse e sul bisogno di sostanza.
Ho avuto solo una relazione seria, con una persona conosciuta in una comunità ma anche questa relazione ha avuto esito negativo. La più debole sono stata io: ho avuto una ricaduta.
Nel '98 mi arrestano di nuovo e in carcere scopro di essere incinta del mio primo figlio, quindi sono stata inserita in una comunità in Liguria dove dopo circa tre anni, quando ero ormai al reinserimento, sono ricaduta di nuovo.
Il bambino è stato affidato ad una comunità, io la sera dopo ho commesso ancora un reato per cui sono stata arrestata.
Alla fine non ho più visto il bambino che è stato dato in adozione.
Son passati 16 anni da allora, li ho trascorsi tra varie comunità, detenzioni e consumo di sostanze, ho scoperto di essere nuovamente incinta.
Con l'aiuto dell'avvocato, sono stata nuovamente affidata ad una comunità terapeutica.
Trascorsi circa nove mesi dalla nascita di mia figlia, il richiamo della sostanza è stato forte al punto da farmi lasciare la bambina in comunità e tornare a farmi.
Quasi subito ho chiesto aiuto al Ser.T. che mi ha dato la possibilità di entrare in comunità e continuare a vedere la bambina in luoghi protetti, cosa che faccio ancora oggi.
Anche questa nuova esperienza di recupero però è durata poco, ho lasciato quella comunità e ripreso la vita di prima.
Quando ho nuovamente chiesto aiuto, il Ser.T. si è mobilitato quasi subito e mi ha trovato un posto qui al CUFRAD.
I primi tempi sono stati duri, assumevo metadone, inoltre chiedevo tanta terapia farmacologica. Non ascoltavo gli interventi degli operatori, mi isolavo, rubavo cibo.
Per parecchio tempo ho utilizzato il percorso terapeutico in maniera opportunistica poi, non so spiegare come, ma, ad un certo punto, è stato come se mi fossi detta "adesso basta, ti devi dare una mossa" anche perché non riuscivo più a guardarmi allo specchio, mi vedevo grossa, non mi riconoscevo.
Ho iniziato una dieta, ho fatto lo scalare del metadone e diminuito i farmaci, ho cercato gli altri e iniziato a parlare di più.
Prima ricordo che avevo sempre le cuffie per non essere disturbata, gradualmente è aumentata la mia partecipazione ai gruppi, ho capito che affinché cambiasse qualcosa la prima persona che doveva fare qualcosa ero io, che dovevo volermi bene prima di tutto io e poi avrei potuto voler bene ai miei cari.
Oggi sto bene, mi sento una persona abbastanza positiva, vedo mia figlia una volta al mese e sento che questo percorso mi ha fatto ringiovanire, è un'esperienza che mi è servita.
Spero di essere anche di aiuto a qualcuno.