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Le Opinioni

All'età di 18 anni, quando ero ricoverato in ospedale in seguito ad un incidente, ero in stanza con uno che si faceva e, vedendo che noi fumavamo, ci offrì l'eroina in cambio del fumo. Abbiamo subito accettato ...

LA MIA OPINIONE SUL CUFRAD, LA MIA ESPERIENZA AL CUFRAD, LA MIA TESTIMONIANZA SUL CUFRAD. DROGA ALCOL TOSSICODIPENDENZA ESPERIENZE AL CUFRAD.

All'età di 18 anni, quando ero ricoverato in ospedale in seguito ad un incidente, ero in stanza con uno che si faceva e, vedendo che noi fumavamo, ci offrì l'eroina in cambio del fumo. Abbiamo subito accettato ...

Mi chiamo Marco, ho 40 anni e vengo da Genova.
La mia tossicodipendenza risale al periodo dell'adolescenza, più precisamente quando, dopo la morte di mio padre all'età di 11 anni, mia mamma trovandosi da sola con tre figli minorenni decise di mettermi in collegio in quanto ero troppo vivace.
Fin da subito non ho accettato il collegio perché lo vivevo come una punizione; spesso scappavo ma mi riportavano sempre all'ovile.
Per ribellarmi al fatto che dovevo stare in collegio e per ricercare il divertimento, insieme ad alcuni compagni abbiamo iniziato per gioco a "tirare la colla" nei sacchetti di plastica.
All'età di 14 anni ho iniziato a fumare hashish e marjuana con dei ragazzi più grandi, lo facevo per sentirmi come loro, per sentirmi accettato.
Lo facevamo solo nei week-end per divertirci, ma dopo poco è scattato il meccanismo del bisogno ed ho iniziato a comprare il fumo per poter fumare tutti i giorni ed avere sempre persone vicino, perché sennò già all'epoca era solitudine.
Il passaggio successivo è stato l'arrivo dell'eroina a 18 anni: ero ricoverato in ospedale in seguito ad un incidente con un mio amico e ci avevano messo in stanza con uno che si faceva e, vedendo che noi fumavamo, ci offrì l'eroina in cambio del fumo. Abbiamo subito accettato.
Dopo una decina di giorni ci avevano dimesso dall'ospedale e ci siamo ritrovati fuori in astinenza. Da lì a poco mi sono trovato con un ago in vena.
Ricordo ancora la prima volta che feci uso di sostanze: la sensazione era di aver tappato tutti i buchi, ero in pace con il mondo, non sentivo più la mancanza di affetto, non sentivo più niente...ma era così solo in quei frangenti.
Più passava il tempo e più si andava in cerca dello sballo della prima volta, ma non è mai più successo. Anche se aumentavamo sempre di più le dosi e mischiavamo alcool e psicofarmaci.
Spesso gli psicofarmaci li usavamo come calmanti dopo giornate intere a farci di cocaina.
Facendo questa vita... la mia vita è cambiata del tutto, è cambiata in peggio perché vivevo solo più per le sostanze.
E purtroppo, avendo una buona disponibilità economica, non era una fatica procurarmi la roba.
Verso i 26 anni ho iniziato i diversi percorsi in comunità, ma ogni volta è stato un fallimento perché non volevo farmi aiutare e non ho mai lavorato a fondo su me stesso.
Dopo vari tentativi falliti, la mia famiglia ha cominciato a distaccarsi perché erano stufi della vita che facevo e di vedermi sempre in quello stato.
Nonostane il loro distacco, ho continuato a farmi fino a quest'ultimo anno in cui mi sono dato la possibilità di farmi aiutare.
Qui al CUFRAD ho imparato a chiedere aiuto, cosa che prima non ho mai fatto, e a lavorare su me stesso; con i colloqui e con i gruppi terapeutici ho imparato ad avere più autostima e a volermi più bene. Ho capito che dietro la mia tossicodipendenza si nasconde la mancanza di affetto e di considerazione.
Facendomi...volevo farmi sentire, farmi notare. Era il mio modo di chiedere aiuto.
In questo anno ho riallacciato i rapporti con le mie sorella. Devo anche ringraziare la mia compagna che in questi anni mi è sempre stata vicino e ha combattuto per farmi allontanare dalle sostanze.
Concludo dicendo ai giovani di non sottovalutare niente, e che ci sono tanti modi per divertirsi in modo "sano", e che in ogni caso bisogna imparare a chiedere aiuto e lasciare che ti aiutino.