Cominciai ad avere due vite...... Per reggere i ritmi, cominciai a conoscere la cocaina. Avevo 24 anni. Poi diventai un corriere della droga, con tutto ciò che ne consegue...
Cominciai a conoscere la cocaina. Poi diventai un corriere della droga. CUFRAD OPINIONI ESPERIENZE TESTIMONIANZE. LA MIA OPINIONE SUL CUFRAD, LA MIA ESPERIENZA AL CUFRAD, LA MIA TESTIMONIANZA SUL CUFRAD. DROGA ALCOL ALCOLISMO TOSSICODIPENDENZA FAMIGLIA.
Sono M. e ho 51 anni.
La mia storia di dipendenza è iniziata fin da bambino quando, all'età di otto anni, ero da solo in casa e iniziai a bere.
Dopo poco iniziai anche a fumare una droga allucinogena con gli amici di allora.
Spesso scappavo di casa e mia madre era costretta a farmi cercare dalla Polizia.
I miei genitori erano separati e io già da bambino assistevo ad episodi di violenza tra i due.
Fino ai 14 anni sono stato con mia madre in Sudafrica.
Lei era un'alcolista e io vivevo in collegio.
La mia adolescenza è stata turbolenta, usavo sostanze stimolanti e cercavo cattive compagnie.
A 15 anni, quindi, mia madre decise che era tempo di tornare in Italia da mio padre, di cui non ricordavo più nulla.
Sebbene lui abbia cercato di darmi un'istruzione e un futuro, io ho preso un'altra strada.
Entrai nell'Esercito ed avevo buone possibilità di fare carriera, ma scelsi di sposarmi e mia moglie mi chiese di interrompere la mia carriera militare.
Da questo matrimonio è nato il mio primo e unico figlio, e la cosa mi riempì e ancora oggi mi riempie di gioia, anche se non lo vedo oramai da 20 anni.
Il matrimonio, infatti, dopo pochi anni finì.
Da lì cominciai ad avere due vite: carpentiere di giorno e buttafuori di notte.
Per reggere i ritmi, cominciai a conoscere la cocaina. Avevo 24 anni.
Quando avevo 27 anni mia madre morì; mi fece promettere che non avrei più toccato alcol e droghe, ma oramai il "giro" era troppo ampio: ero diventato un corriere, con tutto ciò che ne consegue.
La mia vita era ormai al collasso e così affrontai un primo percorso comunitario.
Durante questo percorso ho incontrato quella che sarebbe diventata la mia seconda moglie.
Quando entrambi lasciammo la comunità, cominciammo fin da subito a usare le sostanze e l'alcol.
Il matrimonio durò 10 anni.
Mio padre non approvò mai questa relazione e quindi anche il rapporto con lui subì progressivamente un declino.
Nel 2009 morì anche mio padre, e così persi l'unica persona che, nonostante le conflittualità familiari, mi offriva quel sostegno che purtroppo cominciai ad apprezzare soltanto dopo la sua assenza.
Per cercare di colmare il vuoto e non sentire il dolore per questa perdita, cominciai a utilizzare l'alcol come anestetico fino a toccare il fondo.
Tramite il Ser.T. iniziai ad assumere Antabuse e Alcover.
Da lì a un nuovo percorso comunitario il passo è stato breve, ma nel frattempo anche il mio rapporto con la cocaina era peggiorato e vivevo per strada.
Dopo un periodo di ricovero in clinica per disintossicarmi, sono arrivato al CUFRAD.
Ho conosciuto operatori che mi hanno aiutato a superare le grandi difficoltà legate al craving e alla disintossicazione psicologica dalle sostanze.
Ho dovuto fare i conti anche con la mia impulsività. Mi bastavano anche piccole incomprensioni per scatenare la mia aggressività.
Nel tempo, grazie al lavoro con gli operatori, ho lentamente imparato a conoscere meglio me stesso e anche questi meccanismi, arricchendomi dal confronto con l'altro, ben diverso dallo scontro.
Oggi mi sento cambiato nel mio atteggiamento verso la vita e verso gli altri, oltre che verso la mia persona.
L'esperienza dell'essere ascoltato e accompagnato nel mio percorso personale mi ha insegnato ad ascoltarmi e quindi fare più attenzione ai miei bisogni e alle mie fragilità.
Anche qui sono inciampato e ho fatto degli errori, ma grazie agli operatori ho potuto imparare anche a rialzarmi, a rimboccarmi le maniche affrontando i problemi con strategie nuove, contando sulle mie forze e sull'aiuto degli altri.
Ho imparato a chiedere aiuto anzichè chiudermi nel mio mondo ricercando soltanto di anestetizzarmi con le medicine.
Per concludere, voglio dire a chi mi sta ascoltando: se hai problemi come li ho avuti io, se la mia storia somiglia alla tua, rivolgiti al Ser.T. e non aver paura di chiedere aiuto, perchè saperlo fare cambia la vita.