Le Opinioni

Da bambino mi ricordo sabati sera monotoni come tutte le altre sere, con mio papà che guardava la televisione da una parte e mia mamma dall'altra, ed io giocavo con la paura di fare rumore perché in casa ci doveva essere silenzio.
Dall'età di 13 anni ho sempre passato il sabato sera al lavoro; alcune volte uscivo con colleghi di lavoro per andare in birreria dove non mancava mai l'alcol che mi "faceva star bene" e non mi faceva sentire inferiore.
Personalmente, il mio sabato sera era il giorno prima del mio riposo settimanale ma non l'ho mai vissuto molto bene a causa della mia difficoltà nel relazionarmi; cercavo in qualunque modo di organizzare qualcosa per non rimanere solo ma non avevo tanti amici.
Ricercavo sempre compagnie "singole", non ho mai amato compagnie numerose perché c'era sempre la pura del giudizio.
Andava meglio quando ero fidanzato con qualche ragazza perché uscivo con lei e ricercavo la tranquillità, anche se non l'ho mai colta completamente.
Ricordo volentieri le serate con Cristina e con Guido e i suoi genitori: nella prima vedevo la gioia di un amore, nel secondo la gioia della famiglia e dell'amicizia.
Quando ho conosciuto la mia ex moglie le due cose si sono unite e si sono rafforzate con l'arrivo di nostra figlia... si era realizzato il sogno di avere una famiglia, ma non avevo fatto i conti con i miei dolori che ho sempre chiuso e affogato nell'alcol.
In futuro vorrei non avere paura di essere solo e di dare ascolto alle mie emozioni; non pretendo cose particolari ma cose, che per altri possono essere banali, ma per me importanti perché non ne ho mai goduto.
Non voglio più "aiutarmi" con l'alcol per sentirmi più forte, voglio affrontare le mie giornate lucido, senza la compagnia della bottiglia e delle mie paure.