Fino ad un mese fa piangevo tutti i giorni e non riuscivo a trovare il senso di restare qua. Poi qualcosa è cambiato... voglio cambiare e ci voglio provare veramente.
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Mi chiamo L., sono una donna di 40 anni e sono dipendente da alcol, sostanze e farmaci da tanto, troppo tempo.
Fino ad un mese fa piangevo tutti i giorni e non riuscivo a trovare il senso di restare qua.
Poi qualcosa è cambiato, forse non ho più voglia di non essere lucida, voglio cambiare e ci voglio provare veramente.
In questo periodo del mio percorso comunitario penso di vivere una situazione psicologica abbastanza soddisfacente, il mio umore è stabile e non ho particolari turbe e difficoltà; inoltre ho concordato con lo psichiatra una terapia farmacologica più stabile, mentre prima ero sempre alla ricerca di sedativi tanto che un mese fa, dopo essere stata ricoverata in clinica, ho anche rischiato il coma farmacologico.
A differenza del passato ora sono in grado maggiormente di prendermi cura di me, della mia igiene personale e della mia stanza, svolgo regolarmente le mie mansioni e spesso mi offro volontaria per fare delle attività in più di ciò che è richiesto agli altri.
Partecipo con maggiore impegno ed entusiasmo alle attività di gruppo e, a differenza di prima, intervengo senza vergogna e senza paura.
Ho maggiore motivazione ad affrontare il percorso terapeutico e, rispetto a qualche tempo fa in cui volevo andarmene, ora voglio restare ed occuparmi di me anche se so che non sarà facile.
Ho la totale consapevolezza di essere a rischio, sono molto vulnerabile e questo mi fa paura.
Fuori di qui non ho più amici, non ho più un lavoro, non ho più una vita mia e questi rappresentano degli stimoli per ricominciare da capo; ho 40 anni, ho ancora una vita davanti e voglio poter sperare in un cambiamento radicale.
Con il tempo qui al CUFRAD ho modificato il modo di relazionarmi con gli altri, sono più autentica e sincera, vado d'accordo con i miei compagni con i quali mi confronto ogni giorno e grazie a questo ho imparato a fidarmi di qualcuno di loro e ho acquisito anche maggiore sicurezza in me.
Ciò che mi preoccupa molto è la mia farmacofilia e proprio da qui sto ripartendo: ho smesso di cercare lo psichiatra in modo ossessivo per ottenere più farmaci e sto cercando di evitare di chiedere quotidianamente di cambiare terapia per ricercare l'effetto dello sballo; provare a fare ciò per me è durissimo perchè è sempre stato il mio modo di stare al mondo e di annullare i miei problemi ed i miei dolori.
Quello che mi prospetto di fare è mantenere la medesima terapia farmacologica, controllare la mia dipendenza per poter veramente ricominciare da capo. I buoni propositi ci sono e farò di tutto per mantenerli.