Ho 57 anni e sono un alcolista. Dopo dieci anni di astinenza ho avuto una ricaduta devastante a causa di una serie di fattori concomitanti....
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Mi chiamo E., ho 57 anni e sono un alcolista.
Ora sono al CUFRAD per una ricaduta devastante dopo dieci anni di astinenza a causa di una serie di fattori concomitanti:depressione, problemi lavorativi e di salute.
La mia dipendenza dall'alcol è una storia lunga.
Ho iniziato a bere a vent'anni ed ho bevuto per venticinque anni di fila, fino a quando sono crollato; molti ricoveri, dopo i quali però ricominciavo a bere, così ho chiesto di andare in Comunità per un anno, dopo il quale non ho toccato sostanze alcoliche per 10 anni.
Ora questa ricaduta.
Torno per un attimo alle origini di tutto.
Ho iniziato a bere per caso.
Durante una festa, avevo circa 20 anni, mi hanno offerto un bicchiere di liquore.
Mi sono sentito subito diverso, migliore.
L'alcol migliorava il mio umore, placava l'ansia, facilitava i rapporti umani, mi dava forza e coraggio in un periodo in cui stavo vivendo una situazione familiare devastante.
Una situazione troppo grande per un ragazzo di vent'anni.
Ho girato per gli ospedali da quando avevo 14 anni fino ai 26, per via dei miei genitori. Mio padre, alcolista, era costretto continuamente a dei ricoveri ed io lo accudivo.
In pratica sono io ad aver cresciuto una famiglia, la mia adolescenza e la mia giovinezza sono state rovinate.
L'alcol, che usavo come un farmaco, dopo ho capito che era sbagliato, ma mi ha "aiutato" a superare quel periodo di sofferenza, fatto di ansia e depressione.
Dopo i 26 anni, finiti i momenti difficili, ho contiunuato a bere. L'alcol ormai faceva parte della mia vita.
Ho sempre lavorato sodo e condotto una vita in apparenza normale.
L'angoscia e la depressione mi hanno accompagnato per tutta l'esistenza; intorno ai 35 anni, l'alcol ed i farmaci che ho iniziato a prendere hanno in qualche modo nascosto questi disturbi, ma in realtà senza risolvere i problemi, anzi.
Mi chiedo ora quanto l'alcol abbia modificato le mie emozioni, i miei sentimenti.
Penso che l'alcol abbia agito come anestetico per i problemi grandi e piccoli che la vita mi ha posto davanti.
Credo che l'impronta che la vita ha lasciato in me quando ero giovane sia una sorta di paura di vivere, una difficoltà a dare un senso alle cose.
Ora, a 57 anni, sto perdendo tutto, il lavoro, la casa, la macchina.
Sto vivendo in uno stato d'angoscia e depressione e mi chiedo se avrò la forza di ricostruire la mia vita.
Ho voglia di darmi una nuova possibilità e con l'aiuto del CUFRAD poco a poco spero di riprendermi ciò che ho perduto.