La droga è subdola, e neanche la vita di un piccolo figlio riesce a fermare chi ne abusa...
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2013-06-09 La droga è subdola, e neanche la vita di un piccolo figlio riesce a fermare chi ne abusa...
Mi chiamo Silvano, ho 35 anni e vengo da un paese in provincia di Chieti.
Ho un figlio di 5 anni che vedo sporadicamente; sono qui per una patologia che mi vede bipolare oltre ad essere un tossicodipendente da venti anni.
Ho iniziato molto presto con l'ago, la prima volta per scherzo, se così si può dire, avevo quattordici anni. Insieme ad un paio di amici la provammo e subito ci piacque ma mi devo dire veramente tossicodipendente da quando avevo sedici anni. È in quel momento che presi la prima "ruota" come si dice da noi, assaggiai per la prima volta la carenza. Cercai di smetterla ma fu veramente difficile tant'è che mi trascinai avanti la dipendenza per altri due anni fino a quando andai a fare il militare. Per dieci mesi misi un freno alla dipendenza ma tutto ciò non bastò per dirmi fuori dal gioco. Appena finito il militare non persi tempo neanche un giorno per andare a farmi. Là iniziarono i primi problemi con mio padre che mi cacciò di casa perchè venne a sapere della mia dipendenza. Ma io non smisi, ospitato da amici per un po' di tempo, poi presi la mia prima casa in affitto. Come si può immaginare non riuscii a tenerla per molto tempo visto che non lavoravo ma mi mantenevo spacciando. Sinceramente la cosa non mi riesce molto bene quindi dovetti trovarmi un lavoro ed iniziai a fare il pizzaiolo. Naturalmente tutto questo tempo fu contornato dalla roba che non smisi di usare per gli otto anni successivi ma economicamente stavo bene e potevo, con il lavoro, permettermi la mia dose quotidiana e rientrare nelle spese tranquillamente visto che mio padre per un breve periodo comunque mi riprese con lui fino all'esasperazioone che avvenne qualche anno fa. Dopo quel periodo, ormai abbastanza grande per una mia vita propria, conobbi la mia attuale ex compagna con la quale ebbi un figlio. Ma la droga è subdola si sa, e neanche la vita di un piccolo figlio riesce a fermare, tant'è che arrivai alla prima comunità quando mio figlio aveva un anno e mezzo neanche. Portai a conclusione un traguardo, cioè quello di finire la comunità, ma se sono qui un motivo c'è. Infatti, sono ricaduto nelle sostanze un anno fa e sono rientrato nella stessa comunità che feci vicino casa mia, ma poi è stato meglio per me venire qui a curarmi, lontano da casa mia, e questa cura sto vedendo che ha un buon effetto su di me.
Quindi, iniziando per "scherzo" dopo la morte di mia madre sono arrivato fino all'anno scorso con le mani sporche di sostanze che mi hanno portato ad allontanarmi dalla mia famiglia, e solo recentemente si è riavvicinata.
Ora è tempo di impegnarsi, prendo tutto quello che posso da questa cura, perchè so che mi può aiutare. Ho dei piccoli obiettivi, dei traguardi da superare, come la mia prima verifica da solo a casa, ma più importante sarà sviluppare tutte le mie capacità per poter guarire e tornare nel mio paese.