Matrimonio finito, rapporti con i figli deteriorati, le dimissioni dal lavoro. Poi i ricoveri in ospedale e i problemi con la giustizia. Non ce la facevo più, non ce la facevo proprio più.
CUFRAD opinioni esperienze testimonianze cura famiglia comunità alcol droga
2013-06-11 Matrimonio finito, rapporti con i figli deteriorati, le dimissioni dal lavoro. Poi i ricoveri in ospedale e i problemi con la giustizia. Non ce la facevo più, non ce la facevo proprio più.
Sono Fulvio, ed ho iniziato a "frequentare" l'alcol presto, molto presto ... In casa, pasteggiando, poi anche con gli amici. Mi piaceva, per tanti motivi. Sempre di più. Mano a mano, la sua frequenza si faceva sempre più fitta. Per questo, smisi di studiare, ci voleva troppa concentrazione. Mi misi a lavorare ed in seguito mi sposai. Ma la mia vera compagna si chiamava bottiglia. Bevevo per ansia, per allegria, per tristezza, in solitudine, in compagnia...
Bevevo per bere. Effetto droga: crisi di astinenza, necessità di aumentare la dose per ottenere lo stesso effetto.
Non erano sufficienti le responsabilità sul lavoro, la nascita di due figlie, la parvenza di una vita "normale", per fermarmi. Finchè tutto, con il tempo, è diventato insostenibile.
Matrimonio finito, rapporti con i figli deteriorati, le dimissioni dal lavoro. Poi i ricoveri in ospedale e i problemi con la giustizia. Non ce la facevo più, non ce la facevo proprio più.
Una voce di un medico mi disse di entrare in una comunità. Lo feci. Esperienze forti. Ne uscii. Poi ricadute e riprese. Nuovo tentativo. Ancora ricadute. Ancora un breve e non convinto tentativo.
Drammi personali, crisi esistenziali, malesseri fisici e psichici.
Decisi di fare un nuovo, ultimo, disperato tentativo: ed ora sono qui. Mi faccio aiutare dagli operatori e dal gruppo di cura.
Mi sbatto, mi arrovello, mi perseguito, delle volte mi "libero", cerco di farmi aiutare e non sono nemmeno sempre capace di farlo...
Guardo le modalità dei compagni di gruppo per cercare di interpretare le mie, cerco di confrontarmi, di guardarmi dentro. Mi dispero, mi esalto, cado e mi rialzo. Lotto. Per ricostruire legami, trovare il mio equilibrio, essere finalmente un uomo e un uomo "libero".
Vorrei finalmente che davanti allo specchio, almeno si intravedesse un sorriso.