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Nella mia vita c'è stata la dipendenza affettiva e può essere collegata anche alla dipendenza dall'alcol

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Nella mia vita c'è stata la dipendenza affettiva e può essere collegata anche alla dipendenza dall'alcol

2012-06-21 Nella mia vita c'è stata e può essere collegata anche alla dipendenza dall'alcol.

Sono C., la mia testimonianza riguarda in particolare il tema della dipendenza affettiva, che nella mia vita c'è stata e può essere collegata anche alla dipendenza dall'alcol.

Il problema comincia agli inizi della mia vita, diciamo, perché da piccolo non ho avuto i genitori, nel senso che lavoravano tutti e due e sovente erano assenti. A due anni e mezzo ero già all'asilo, sono stato dalle suore fino a 11 anni. Uscendo dalle suore mi sono trovato spaesato, nel senso che le suore ti accudivano, erano presenti come i genitori, diciamo, anche se non era la stessa cosa. Quando sono stato fuori e sono andato alle medie era tutto un mondo nuovo per me, non sapevo come comportarmi con gli altri, ero sempre chiuso, insicuro. Il rapporto con mia madre e mio padre è stato un po' conflittuale, nel senso che non riuscivo a parlare con loro, mi sembrava che non capissero il mio problema. Così la vita me la sono fatta da solo fino ai 20 anni, con diversi sbagli, cose fatte bene, cose fatte male.

Poi mi sono sposato e lì, i primi anni sono andati bene, ma poi è subentrata la vecchia storia, cioè la mancanza di affetto famigliare e l'ho portata anche dentro la mia famiglia. Mia figlia, in un certo senso, si sentiva abbandonata da me, non riuscivo a darle ciò che io non avevo avuto. Non me lo faceva capire perché era piccolina, ma me ne rendevo conto. Quando è successo l'irreparabile, cioè la separazione, l'ho vista che soffriva. La bambina aveva 9 anni e tutt'ora penso che ne soffra di questo.

Un altro fatto che posso raccontare è quello di un ragazzo, che era un tossicodipendente. Questo ragazzo si era appoggiato molto a me, e mi sentivo gratificato. Siccome doveva prendere il metadone, abbiamo parlato con il Ser.T tutti quanti e il Ser.T è stato consenziente ad affidarmi il metadone, che io gli davo giorno per giorno. Ad un certo momento non si è visto più questo ragazzo, mi ha abbandonato, diciamo. E io l'ho presa come una sconfitta. Però ripensandoci adesso, non è stata una sconfitta, è stata una sua libera scelta, di fare quello che ha fatto, cioè riprendere a drogarsi, di mettersi con una ragazza ecc. Anche in questo caso ho sentito la mia carenza di affetto. Io l'affetto glielo avevo dato, ma lo cercavo anche, era questo il problema, non ero solo io che lo davo, lo cercavo anche da lui. Questo ragazzo l'ho rivisto dopo due anni e mezzo, quando mi ero deciso di venire al CUFRAD. Una cosa che mi è rimasta impressa è che mi ha chiesto perdono.