Non mi rendevo conto del male che facevo, continuavo a bere e diventavo aggressivo con tutti, sia con la mia famiglia che con gli altri. Di notte stavo male e poi al mattino ricominciavo a bere...
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Cari amici ed amiche sono L. ed ho 41 anni. Sono padre di due bellissime bambine, sono separato dalla mia ex compagna e da quando ci siamo lasciati purtroppo ho seguito i miei compagni e mi son buttato nel bere.
Non mi rendevo conto del male che facevo, e continuavo a bere e diventavo aggressivo con tutti, sia con la mia famiglia che con gli altri con i quali combinavo casini in giro.
Di notte stavo male e poi al mattino ricominciavo di nuovo a bere. Sono andato avanti per quasi un anno a bere così, fino al punto che la mia ex compagna, non per male ma per paura, non mi ha fatto più vedere le bambine perdendo la fiducia in me.
Io, però, non mi rendevo conto e continuavo a bere finchè un giorno ho perso il lavoro e da qual giorno lì ho deciso che la mia vita non valeva più, non avevo più voglia di vivere e così ho pensato più volte al suicidio.
Ringrazio mio fratello e mia madre che mi hanno salvato in tempo portandomi circa due anni fa nel repartino psichiatrico dove sono stato salvato; inoltre, sono andati a parlare con il Centro di Salute Mentale dove mi hanno preso in carico.
Dopo un periodo di repartino psichiatrico, sono tornato a casa e credevo che il vizio del bere mi si fosse tolto, ma ci sono ricascato perchè mi sentivo solo. Di lì ho fatto di nuovo un ricovero psichiatrico finchè sono arrivato a 21 ricoveri.
A dicembre dell'anno scorso ero in una casa famiglia dove non eravamo tanto controllati e ogni tanto a tavola la sera si beveva. Purtroppo una sera ho avuto un litigio con un ragazzo dentro la casa, è arrivata un'ambulanza e mi ha portato al pronto soccorso e da qualla sera lì non ho più rivisto la casa famiglia e questo mi dispiace tantissimo... ho fatto un grossissimo sbaglio.
Da lì, poi, ho fatto circa 9 mesi di case di cura finchè i miei Servizi mi hanno portato in questa comunità francescana dove ho ricominciato la mia esperienza di vita, ma soprattutto è nata dentro di me la voglia di lottare, di andare avanti.
Qui ho incontrato tanti ragazzi e ragazze che non hanno una casa e che sono in cura qui, mentre altri hanno una casa e possono tornare a lavorare. Cosa vi posso dire di me? Ho imparato a mediare con i miei compagni, ma soprattutto con me stesso; ho imparato ad avere la calma, la tranquillità dentro di me e con gli altri, a non essere aggressivo né con me stesso, né con i miei compagni di gruppo, ma soprattutto ad essere disponibile con tutte le persone che mi stanno accanto.
Se ce la sto facendo io, ce la possono fare anche altri: a queste persone dico buona fortuna e auguro una vita migliore di quella passata.