Oggi mi sento un uomo cambiato. Forse in parte, ma un uomo cambiato.
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Mi chiamo G., ho 60 anni e sono venuto a curarmi al CUFRAD. La mia è stata una decisione riflettuta, giusta e tanto sofferta.
Ho compreso che da solo non avrei potuto abbandonare la dipendenza da sostanza.
Con l'aiuto degli operatori ho rielaborato situazioni passate di elevata sofferenza, analizzandole e comprendendo gli errori commessi.
Mi sono da subito dimostrato autonomo nella gestione della cura personale e degli spazi di vita, tralasciando però il lato emotivo, conscio dell'imbarazzo che percepivo...
Con l'aiuto degli operatori, sono riuscito ad aprirmi credendo nella disciplina psicologica e nel supporto che mi avrebbe potuto dare.
Oggi mi sento un uomo cambiato. Forse in parte, ma un uomo cambiato.
Da qualche mese sto continuando il percorso in un gruppo di cura a "bassa protezione" dove ho l'opportunità di sperimentarmi più volte all'esterno del luogo protetto. Mi sento a casa.
Il mettermi in gioco mi offre l'opportunità di rivivere la mia vita appieno, senza squilibri, soddisfatto dei piccoli piaceri che vivono tutte le persone nel quotidiano. Sono riuscito a rivedere i miei figli che non vedevo più da anni, ma che non ho mai abbandonato mentalmente, vivendo uno dei momenti più belli della mia esistenza.
Sereno, soddisfatto, pieno di me e gioioso, mi auguro di poter continuare sulla strada intrapresa, nell'auspicio che la vicinanza dei miei figli, dei miei fratelli e delle persone a me care possa darmi la forza di vivere bene.