Alcol e droga al volante: in alternativa alla pena molti scelgono i lavori socialmente utili
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Alcol e droga al volante Molti scelgono lavori utili
Lavori socialmente utili al posto delle sanzioni previste per chi viene fermato alla guida in stato d'ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze
stupefacenti. Nel giro di quattro mesi le persone che hanno aderito al progetto, frutto di una convenzione stipulata tra il presidente del
tribunale di Mantova Filippo Nora e la cooperativa Acquario, sono oltre un centinaio. Sono per la maggior parte giovani. E di questi una
decina hanno già trovato lavoro nelle strutture della propria città che hanno aderito al progetto. C'è chi segue i disabili, chi presta
servizio in comune o si occuopa di manutenzione agli uffici pubblici.
Si tratta di un progetto innovativo che promuove e sostiene percorsi della cosidetta giustizia riparativa. In parole povere si dà la
possibilità, a chi viene fermato con troppo alcol o sostanze stupefacenti nel sangue, di richiedere la sostituzione della sanzione con lavori
di pubblica utilità. «Questo permette - chiarisce l'avvocato Daniela Garilli - di ottenere l'estinzione del reato, la revoca della confisca
dell'auto, se applicata, e il dimezzamento della sospensione della patente».
L'accordo sottoscritto con il tribunale ha come riferimento una normativa ben precisa. A partire dall'articolo 27 della Costituzione che
recita "le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato", alla
legge numero 354 del 1975, recante le norme sul sistema penitenziario che prevede che "l'affidato si adoperi in quanto possibile in favore
della vittima del suo reato". Mentre il Decreto presidenziale numero 616 del 1977 attribuisce ai Comuni le funzioni amministrative inerenti
all'assistenza post-penitenziaria.
Un esempio può chiarire. Supponiamo che il decreto penale per una persona trovata alla guida in stato d'ebbrezza preveda cinque giorni
d'arresto e 750 euro di multa. Questa persona può rivolgersi allo studio legale che provvederà a fissare un'udienza davanti al giudice per le
indagini preliminari al quale deve essere consegnata la dichiarazione di disponibilità a svolgere lavori socialmente utili. Se accolta, ogni
giorno di arresto corrisponde a due ore di lavoro e ogni 250 euro a un'ora di lavoro
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)