Alcol e droga: le possibili novità del codice della strada
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Alcol e droga, le possibili novità
La sentenza più importante è quella della prima corte d'Appello di Milano, che ha appena deciso su un incidente mortale del 2008 a Bollate,
quando un guidatore in stato alterato da stupefacenti causò il decesso di una 24enne. L'uomo, sotto la pioggia, con visibilità scarsa,
procedendo oltre il limite di velocità, si scontrò con l'altra macchina e in primo grado venne condannato per omicidio colposo, dovuto cioè a
imperizia, imprudenza. I familiari della vittima continuarono allora la propria battaglia, trovando soddisfazione infine nell'Appello di
Milano: omicidio doloso (volontario) e 14 anni di carcere. Una pena ben più grave di quella prevista per l'omicidio colposo.
OMICIDIO STRADALE
Attenzione, perché spesso è la giurisprudenza a orientare il legislatore in una certa direzione, e può darsi che questa sentenza (unita ad
altre simili), spinga il Parlamento ad accelerare in materia di incidenti dovuti all'alcol o alla droga. Fra gli scranni parlamentari giace
infatti il Disegno di legge sull'omicidio stradale, un nuovo reato che dovrebbe avvicinarsi all'omicidio doloso (oggi, chi causa un sinistro
mortale in condizioni alterate da alcolici o stupefacenti viene invece punito con l'omicidio colposo). Il presupposto della sentenza di
Milano, così come il Disegno di legge sull'omicidio stradale, si basa su un fatto: il guidatore non poteva non sapere che avrebbe potuto
uccidere se, dopo avere bevuto o essersi drogato, si fosse posto al volante. Si parla di dolo eventuale.
LIBERO APPREZZAMENTO
Chiaramente, è il giudice che oggi distingue (e così farà anche se arriverà il reato di omicidio stradale) fra chi, dopo aver leggermente
superato il limite alcolemico di legge (0,5 grammi, zero per i neopatentati), causa un incidente mortale anche per via di altri fattori
(distrazione, insidia stradale) e chi, in pesante stato di ubriachezza o dopo aver assunto stupefacenti, provoca un sinistro stradale,
infischiandosene della sicurezza altrui.
OCCHIO ALLA CASSAZIONE
C'è poi da verificare se sentenze come quella di Milano reggano al vaglio della Cassazione, quando chiamata a decidere sulla questione. A
Roma, anni fa, un giovane drogato attraversò l'incrocio con il rosso e uccise due giovani fidanzati su uno scooter che transitavano con il
verde: in primo grado, omicidio volontario (dolo eventuale). La corte d'Appello di Roma riformò la sentenza del Tribunale nel senso
favorevole all'automobilista. Idem la Cassazione.
PICCOLI REATI
Molto confusa la situazione attorno alla questione dei piccoli reati. Potrebbe arrivare un Decreto che consente l'archiviazione da parte del
giudice, senza arrivare al processo, per i reati minori. Fra questi, la guida in stato di ebbrezza che superi di un nonnulla il limite di
legge: se il guidatore viene fermato dalle Forze dell'ordine e risulta positivo, ma non ha commesso altre infrazioni, le conseguenze saranno
più lievi rispetto a quelle di oggi. Ecco il testo: "Il giudice pronuncia sentenza di proscioglimento quando, per le modalità della condotta,
la sua occasionalità e l'esiguità delle sue conseguenze dannose o pericolose, il fatto è di particolare tenuità". Chi commette reati di
frequente è ovviamente fuori (così come in caso di rapine, omicidi, sequestri, violenze sessuali). Il giudice archivierebbe e avviserebbe la
parte offesa che può utilizzare il Decreto per rivalersi in sede civile. La Lega polemicamente parla di norma "svuota-processi", mentre per
il pd Donatella Ferranti "è un articolo rivoluzionario, una pietra miliare sulla via della depenalizzazione".
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)