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Annals of Emergency Medicine: esposizione al levamisolo causa carenza di globuli bianchi nei dipendenti da cocaina

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L'esposizione al levamisolo causa carenza di globuli bianchi nei dipendenti da cocaina

Numerosi studi scientifici hanno dimostrato che l'esposizione al levamisolo causa diverse patologie, tra cui la neutropenia (carenza di uno dei cinque tipi di globuli bianchi). Sebbene non sia nota la ragione, il levamisolo, un vermicida ad uso prevalentemente veterinario, è stato spesso riscontrato in partite di cocaina e anche ad altre sostanze stupefacenti.
Un team di medici dell'American College of Emergency Physicians ha voluto approfondire le caratteristiche demografiche, cliniche ed epidemiologiche della neutropenia associata al levamisolo nei consumatori di eroina o cocaina. Per questo, è stato realizzato uno studio su 46 potenziali casi metà dei quali ha incontrato i criteri di eleggibilità e ha completato i grafici di astrazione medica attraverso delle interviste. Degli intervistati, metà era di sesso maschile, si era rivolto ai dipartimenti di emergenza e più della metà presentava disturbi causati da infezioni e lesioni della pelle. La maggior parte degli intervistati utilizzava cocaina più di 2-3 volte a settimana da oltre due anni e preferiva il crack alla cocaina. Tutti erano inconsapevoli della potenziale esposizione al levamisolo attraverso la cocaina e della tossicità di questa sostanza. Sebbene la cocaina venga consumata maggiormente dagli uomini, è stata rilevata una proporzione inaspettatamente alta di donne consumatrici della sostanza affette da neutropenia, il che indica il maggior rischio corso dalle donne che assumo cocaina.
Dati i risultati, osservano i ricercatori, i medici dovrebbero sospettare l'esposizione al levamisolo in pazienti consumatori di sostanze stupefacenti, soprattutto cocaina, quando questi presentino una neutropenia altrimenti inspiegabile. In conclusione, i medici di pronto soccorso dovrebbero riconoscere rapidamente l'esposizione al levamisolo durante la loro attività e ad essere dunque in grado di approntare i necessari test tossicologici per ottimizzare la possibilità di confermare l'esposizione al levamisolo.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)