Anoressia: quel male del corpo e dello spirito dal quale si può uscire
Anoressia, quel male del corpo e dello spirito dal quale si può uscire
«Ho vissuto l’esperienza dell’anoressia per circa due anni, da grande, attorno ai 25 anni. Non avrei mai pensato che potesse capitare a me che amo la vita, ho un carattere positivo e una famiglia meravigliosa. Invece è successo. E mi ha trascinata a pochi passi dalla morte».
A parlare è Clara Brunello, una giovane donna che ha sperimentato la malattia ma è riuscita ad uscirne e che due anni fa ha avuto la forza di raccontare la sua storia in un libro, «Viva di nuovo- Come sono guarita dall’anoressia».
«Questo male è un mostro, una prigione da cui vorresti uscire ma non sai come fare. Una malattia del corpo, della psiche, ma soprattutto dell’anima – aggiunge ancora Clara –. Però si può. E per riuscirci serve l’aiuto dei propri cari, degli amici e dei professionisti. Per molti, serve anche l’aiuto di Dio perché bisogna ritrovare il senso della vita, la libertà dello spirito che si traduce in libertà del corpo e del cuore».
Clara è uscita dal tunnel dell’anoressia da quasi 8 anni e oggi sa di potere essere un punto di riferimento per altre persone che soffrono. E riesce a dare indicazioni importanti: «Dall’anoressia si può guarire, ma bisogna comprenderne i meccanismi. È un problema di cui la società nel suo insieme dovrebbe farsi carico, evitando di promuovere modelli o stili di vita pericolosi, soprattutto per gli adolescenti, e fornendo ideali che possano rispondere alla domanda di senso e di amore che spesso sta a monte dell’insorgere di questo disturbo».
La storia di Clara è solo una testimonianza ma è anche lo specchio fedele delle mille sfaccettature di una patologia, l’anoressia nervosa, compresa e definita all’interno dei disturbi del comportamento alimentare (DCA), sindromi psichiatriche caratterizzate da un comportamento alimentare disturbato.
I DCA sono diffusi soprattutto nel mondo occidentale tanto che negli Stati Uniti costituiscono la prima causa di morte per malattia mentale. Le sindromi più frequenti e conosciute sono sicuramente l’anoressia nervosa, la bulimia e il disturbo da alimentazione incontrollata, anche se sempre più difficilmente si riesce a far diagnosi dell’uno o l’altro disturbo perché vi è una forte contaminazione fra le diverse situazioni.
INCIDENZA E PREVALENZA DEL DISTURBO
Si stima che ogni anno vi siano almeno 8 nuovi casi di anoressia nervosa per 100mila persone tra le donne, mentre l’incidenza di malattia è decisamente più bassa per gli uomini. Con un rapporto di 9 a 1 l’anoressia si caratterizza per essere un disturbo prevalentemente femminile anche se negli ultimi anni si va evidenziando un aumento dei casi di DCA anche nel sesso maschile, soprattutto nella pre e piena adolescenza.
ANORESSIA: QUANDO COMPARE?
L’età di esordio del problema è mediamente considerata quella compresa fra i 15 e i 18 anni, anche se come ha ammonito la Società Italiana di Pediatria durante il 71° congresso nazionale, alcuni casi di DCA sono stati rilevati già in bambine di 8 anni. A questa età più che far diagnosi di anoressia e bulimia si riscontrano problematiche come la disfagia (ovvero la difficoltà a deglutire), il selective eating (alimentazione selettiva) e il food avoidance emoziona disorder (disturbo emotivo da evitamento del cibo).
LA DIAGNOSI
La diagnosi di anoressia si ottiene quando la cattiva condotta alimentare determina una riduzione del proprio peso corporeo per sesso altezza ed età superiore all’85%.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.lastampa.it/2016/03/22/scienza/benessere/anoressia-quel-male-del-corpo-e-dello-spirito-dal-quale-si-pu-uscire-oVbcVrmZFUZrQNh5OkCXQL/pagina.html
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)