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ASAPS: ancora dati sui pirati della strada

ASAPS: ancora dati sui pirati della strada

Diminuiscono le vittime dei pirati della strada, ma aumentano gli episodi di questa criminalità stradale. Lo rilevano i dati

dell'Osservatorio il Centauro dell' Asaps, l'associazione sostenitori Polstrada, sui primi sei mesi del 2010, con 249 eventi

(38 vittime e 346 feriti); nello stesso periodo dello scorso anno gli episodi erano stati 214 (43 morti e 263 feriti).
Le regioni dove i pirati hanno colpito di più: Lombardia, con 44 episodi gravi, Lazio (30), Emilia-Romagna (28) e

Sicilia(24). Gli episodi sono aumentati del 16,4%, le vittime diminuite dell'11,6%, gli incidenti con lesioni sono stati 212

(172 nel 2009): 40 eventi in più, +23,3%, con 346 accessi al pronto soccorso, molti con prognosi gravi, rispetto ai 263 del

precedente periodo (+31,6%). E alla data di ieri gli episodi sono già saliti a 317, i morti 47, i feriti 428. Il 29,7% dei

pirati noti, 58 su 195, era in stato di ebbrezza e il 17,2% di questa (dieci casi) era dovuta all'assunzione di droga.
Molti pirati, secondo le valutazioni Asaps, potrebbero scegliere di fuggire non tanto per paura, ma per smaltire i fumi

dell'alcol: al momento di bussare alla porta di un ufficio di polizia e ammettere le responsabilità, sarà sufficiente

mostrarsi sconvolti e impauriti. "Se consideriamo che una buona parte dei pirati noti, 195 su 249 (78,3%), si è costituita in

tempi successivi all'evento, e che per altri 54 (21,7%) la caccia non è finita - commenta il presidente dell'Asaps, Giordano

Biserni - è ragionevole pensare che alcol e droga incidano in maniera significativa, ma in misura sconosciuta, anche sugli

altri eventi. E' facile pensare che considerati quelli che vengono identificati in tempi successivi, quando le analisi non si

possono più fare, e quelli non identificati, la percentuale di ebbrezza da alcol e droga superi il 50%".
Il ruolo delle forze dell'ordine, nell'azione di ricerca e rintraccio dei pirati, è significativo: a quasi otto fuggitivi su

dieci le autorità di polizia riescono a dare un nome ed un cognome. Nel primo semestre 2009 si era al 74,7%, ora si supera il

78%.
E' poi rilevante per l'Asaps, ma "sconosciuta nei contorni", l'incidenza della mancanza di assicurazione o il possesso di

falsi attestati quale fattore di stimolo alla fuga: "Non esiste un dato preciso su quante auto circolino prive di

assicurazione, secondo le stime delle forze dell'ordine circa un milione. Nel 2008, secondo i dati Istat, le polizie dello

Stato e quelle a ordinamento locale hanno rilevato 36.103 contravvenzioni per mancata copertura assicurativa del veicolo, in

gran parte su strade urbane (24.020) e prevalentemente di auto, 21.926.
Gli autocarri privi di assicurazione sono stati 3.896, i ciclomotori 5.213, i motocicli 4.415". Il 45,6% degli identificati

viene arrestato: si tratta, in questo caso, di pirati ai quali le forze di polizia arrivano da sole. Come dire, 'a botta

calda'.
Le manette sono scattate 89 volte nel primo semestre 2010 e 73 volte nel medesimo periodo 2009 (+21,9%). Il 54,4% degli

autori identificati viene invece denunciato a piede libero: in questi casi la denuncia scatta per coloro che si presentano da

soli spesso perché si sentono il 'fiato addosso' (e dunque evitano la custodia cautelare).
I primi sei mesi 2010 hanno portato al deferimento di 106 persone, contro le 87 dello scorso anno (+21,8%). Inoltre, la

presenza di stranieri in questa statistica è in diminuzione: nel primo semestre 2010 i conducenti immigrati o turisti fuggiti

dopo uno schianto sono stati 47, più del 2009, quando furono 43; tuttavia, analizzando la percentuale di stranieri coinvolti

sul totale dei pirati identificati, l'Asaps ha scoperto che siamo passati dal 26,9% al 24,1%.
In tutto il 2009 le piraterie commesse da non italiani erano state il 25% del totale, nel 2008 il 31,3%. Minima l'incidenza

delle donne-pirate: quest'anno 15, contro le 10 del 2009, appena il 6,2% del totale. L'Asaps ha dato uno sguardo anche alle

categorie più deboli della strada: gli anziani e i minori. Le vittime anziane sono state 34, l'8,9% del totale (384 tra morti

e feriti); lo scorso anno 26 (+30,8%). Per i minorenni il primo semestre 2010 è stato caratterizzato da un evento che, da

solo, ha alzato la statistica: un pullman che trasportava gitanti rimasto coinvolto in Toscana in un atto di pirateria,

costato l'ospedale a 13 'under 14'. In tutto il 2010, per ora, i minori morti e feriti sono 67, il 17,4% del totale; nel 2009

erano stati 42 (+59,5%).