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Bevi finché ti reggi in piedi: l'invito shock a una festa di liceali

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"Bevi finché ti reggi in piedi". L'invito shock a una festa di liceali

Davanti alle scuole diffuso uno sconcertante cartoncino per un party all'Albikokka il locale di Quarto diventato famoso per aver ospitato
Immagine sul fronte del biglietto d'invito: l'omino in abito scuro che barcolla con una serie di bottiglie ai piedi e facendo ondeggiare la cravatta ha la testa, con ciuffo bianco e nero, di una puzzola da cartoni animati, dall'aria già obnubilata. Giri il cartoncino e vedi che la suddetta puzzola umanizzata è crollata a terra. "Drunk like a skunk  -  The last man standing" (Ubriaco come una puzzola, che in slang suona anche come un più generico "mascalzone" o giù di lì), seguito dall'avvertimento "l'ultimo che resterà in piedi" è l'opinabile invito diffuso nei giorni scorsi davanti a numerose scuole superiori cittadine e relativo ad una festa studentesca in programma ieri sera all'Albikokka, il locale di Quarto diventato famoso perché durante le passate gestioni ospitava Ruby Rubacuori e i suoi spettacolini (per i quali è stato processato il compagno ed ex titolare del locale Luca Risso), oltre che essere finito nel mirino degli "acquisti" dell'ex tesoriere della Lega Francesco Belsito.
Una festa per liceali all'insegna del bevi finché scoppi, insomma? "Ma no, è che l'immagine attira; e poi il riferimento è relativo al fatto che a fare da sponsor della serata c'è una nota marca di birra. Ma da quanto risulta a me, per i ragazzi fino a 16 anni è prevista solo una consumazione analcolica " mette le mani avanti Jacopo Martina, organizzatore di eventi genovese che cura la promozione della serata. Ma, avverte, "noi ci occupiamo di portare il pubblico, e di sapere che tipo di festa è, con che musica, e il dj è molto gradito ai ragazzi. Per il resto, quanto accade dentro il locale è di competenza dei titolari: siamo attenti a che non vengano venduti alcolici a chi ha meno di sedici anni. Poi, tra i 16 e i 18 non so; però i prezzi delle discoteche non invitano certo a bere...".
Di media, infatti, l'entrata per le feste studentesche nelle discoteche genovesi costano 15 euro (a volte gratuiti per le ragazze) e sono comprensivi di una consumazione; quella successiva, quale che sia, costa in media dieci euro. A meno che non si tratti di piccoli Paperoni, difficile che gli studenti si ubriachino a suon di birrette o shottini. Ammesso che non si vadano a "carburare" all'esterno della discoteca, con alcolici comprati in qualche market e tenuti in macchina. Secondo Jacopo Martina, difficile che questo capiti ai minorenni "visto che la macchina non ce l'hanno"; mentre si assicura che si sono fatte più rigide le norme che regolano entrate e uscite dal locale. Resta, ad ogni caso, una certezza: per fare pubblicità ad una festa in discoteca, non serve il richiamo né alla musica né ad eventi di qualche tipo. Alletta molto di più il richiamo ad una serata di binge drinking, di poter bere compulsivamente solo per il gusto di farlo, fino a non poterne più. Povera puzzola, giù per terra in mezzo ai bicchieri rovesciati.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)