BMC Public Health: studio sul "fumo di terza mano"
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"Fumo di terza mano". Passa ai bebè da pelle e vestiti dei genitori
I bambini che dormono in camera con genitori fumatori mostrano livelli di nicotina nel sangue tre volte superiori rispetto ai
bambini che dormono in un'altra stanza. È il cosiddetto "fumo di terza mano", uno step successivo al fumo passivo, quello
cioè che rimane sugli abiti o sulla pelle dei genitori e che viene così trasmesso ai neonati. Questi i dati emersi in uno
studio condotto da un gruppo di ricercatori catalani pubblicato sulla rivista BMC Public Health, i cui risultati sono in
corso di analisi. Il team, guidato dal prof. Ortega, ha voluto sondare il BIBE, Breve Intervento sui Neonati, un protocollo
studiato per i genitori fumatori al fine di ridurre i danni ai neonati prodotti dal fumo passivo. Danni che nei piccoli
possono causare asma, crescita rallentata dei polmoni, problemi respiratori e in certi casi persino la morte.
Per questo sono stati presi in esame un gruppo di controllo e un gruppo sperimentale composto da padri e madri di bambini
fino ai 18 mesi di età, con almeno un genitore fumatore. Ai genitori è stata fatta un'intervista mentre a circa 250 neonati è
stato prelevato un campione di capello all'inizio dello studio e successivamente dopo 3 e dopo 6 mesi per determinare il
livello di nicotina nei piccoli. Dal confronto tra le analisi del capello e le dichiarazioni rilasciate dai genitori è emersa
una larga corrispondenza, infatti il 73% degli adulti affermava di fumare in casa e l'83% delle analisi del capello dei
neonati mostravano alti livelli di nicotina.
Durante lo studio, al gruppo sperimentale viene proposto un breve percorso educativo per i genitori che consiste in una serie
di consigli mirati che insegnano loro come evitare situazioni di fumo passivo per i bimbi e i danni ad esso correlati. La
presenza di nicotina nei capelli ha permesso di capire che, anche comportamenti apparentemente protettivi nei confronti del
bambino come fumare alla finestra o cambiare aria alle stanze non serviva ad eliminare le sostanze nocive. Secondo gli
esperti infatti, l'unica alternativa possibile è quella di fumare fuori casa. Gli esperti ora stanno lavorando all'
individuazione dei fattori che maggiormente influiscono sul bambino esposto al fumo passivo per fornire uno strumento in più
ai pediatri.