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Brescia: in crescita i coca-dipendenti

Brescia: in crescita i coca-dipendenti

La media italiana sta salendo, ma non ha ancora raggiunto Brescia nel triste primato dei consumatori di cocaina. Se fra

coloro che si rivolgono al servizio per le tossicodipendenze (Sert) in Italia nel 2008 "solo" il 20% ha dichiarato di fare

abitualmente uso di questa sostanza, a Brescia la percentuale è del 36%. Nel 2001 i cocainomani bresciani erano il 17%, 5,9%

gli italiani. Cifre che in otto anni hanno compiuto un notevole balzo in avanti.
A scapito, per fortuna, del consumo di eroina, che rimane comunque la droga preferita dai tossicodipendenti del bel paese.
Nel 2001 il 78% degli utenti dei Sert di Brescia abusava di questa sostanza (83,7% in Italia), nel 2008 la percentuale è

scesa al 57% (71% la media nazionale). L'abuso di cannabis e derivati, invece, è rimasto più o meno costante, passando dal 3%

nel 2001 al 6% del 2008 nella nostra provincia, quasi analoghe le cifre nazionali. È cresciuto, invece, il numero di persone

che in questi anni si è rivolto ai servizi assistenziali dell'Asl bresciana. Nel 2001 gli utenti erano 2.245, nel 2008 sono

passati a 2.839, trend in crescita confermato anche dai numeri del 2009: 2.910 persone in trattamento fra riabilitazione

psico-sociale e intervento farmacologico.
L'identikit del bresciano medio che abusa di sostanze psicotrope, secondo l'analisi del dipartimento delle dipendenze

dell'Asl che ha messo a disposizione i dati dal 2001 al 2008, è maschio, ha fra i 35 e i 44 anni, è eroinomane e in genere

utilizzatore di più sostanze (il 61%, di cui il 37% fa uso sia di cocaina che di eroina). Circa un terzo delle persone con

problemi di tossicodipendenza ha sviluppato patologie strettamente correlate all'abuso di queste sostanze.
Un problema, quello della droga, che non fa distinzione del colore della pelle. Nel 2008 la quantità di immigrati che si sono

rivolti al Sert ha superato il 6%, per lo più africani (47%) e asiatici (30%), soprattutto indiani, con un'età media più

bassa rispetto ai bresciani: fra i 34 e i 37 anni.
Anche la dipendenza da alcol a Brescia miete numerose vittime. Nel 2008 sono stati presi in carico dall'Asl 744

alcoldipendenti, in aumento del 15,7% rispetto all'anno prima e del 78% se confrontati ai dati del 2001. Nel 2009 l'utenza ha

superato il migliaio di soggetti, più del doppio rispetto a nove anni prima. In questo caso l'età media si alza (fra i 45 e i

54 anni), mentre è più bassa la percentuale di chi mescola alcol e droga: "solo" il 12,6%. Per gli utenti extra Ue, sono

ancora gli africani (55,5%) a fare la parte del leone, seguiti da asiatici e dall'Est europeo.
Un capitolo a parte merita la popolazione detenuta nei due carceri cittadini che presenta caratteristiche leggermente

diverse. Dei 383 soggetti seguiti dall'assistenza penitenziaria, il 94% è di sesso maschile, il 30% è di origine straniera e

utilizza soprattutto cocaina (47%).
"Oltre all'attività dei servizi per le tossicodipendenze, sono attive altre realtà come il Progetto Strada, che si occupa di

tossicodipendenti attivi con gravi disagi psicologici e familiari, e attività di prevenzione nelle scuole e negli enti

pubblici che nel 2008 si sono concretizzate in 103 progetti", ha spiegato Carmelo Scarcella, direttore generale dell'Asl di

Brescia.
"La prevenzione in particolare è importante per giovani e adolescenti e ci introduce al concetto di responsabilità sociale e

collettiva di questi fenomeni", ha aggiunto il direttore sociale Anna Calvi. Elisabetta Secchi, direttore del dipartimento

dipendenze, ha ricordato che da settembre, oltre al Servizio multidisciplinare integrato (Smi) di Ospitaletto e Rezzato, da

settembre se ne aggiungerà uno a Concesio e nel 2011 anche a Bagnolo Mella.
Si tratta di realtà private, in genere gestite da cooperative, che svolgono funzioni analoghe rispetto al Ser.T. e i cui

dati, dall'anno prossimo, saranno inglobati nella relazione annuale dell'Asl.