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Mentoring: effetti positivi e protettivi nei bambini
 
Il Centro per la salute mentale e le dipendenze canadese (CAMH), in collaborazione con Big Brothers Big Sisters Canada (BBBSC), hanno appena pubblicato uno dei più ampi studi condotti sugli effetti positivi del mentoring per bambini ed adolescenti. Lo studio è stato realizzato da un team di ricercatori capeggiati dal dottor DeWit del CAMH (Ontario), e dalla psichiatra Lipman, professore presso la McMaster University in Hamilton.
Lo studio durato 5 anni, ha seguito l’esperienza di circa 1000 giovani canadesi (6-17 anni) iscritti all’associazione BBBSC, rivelando come i giovani seguiti da un mentore hanno maggiore autostima e fiducia nelle proprie capacità scolastiche e minori probabilità di manifestare problemi comportamentali. Durante lo studio, alcuni bambini e le loro famiglie sono stati affiancati fin dall’inizio da un mentore, mentre altri solo dopo alcuni mesi, in modo da poter confrontare gli esiti tra bambini con e senza supporto. Bambini e genitori sono stati intervistati all’inizio dello studio, prima di essere affiancati ad un mentore e, in seguito, ogni sei mesi fino alla fine dello studio.
I risultati positivi del mentoring risultano indipendenti rispetto all’età, alla storia personale e familiare dell’adolescente, alle sue condizioni socio-economiche, ma si differenziano a seconda del genere femminile o maschile. In particolare, le ragazze seguite da un mentore hanno manifestato minori problemi comportamentali e forti competenze sociali rispetto alle coetanee senza mentore. I maschi, a loro volta, sperimentano meno problemi emotivi, di depressione e di ansia sociale e temono meno la pressione dei pari o il giudizio degli altri.
 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)