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Consumo di cocaina, cuore a rischio

Consumo di cocaina, cuore a rischio

fonte: British Journal of Clinical Pharmacology
La cocaina ha effetti nocivi importanti nei pazienti con una tossicità acuta data dal consumo della sostanza, in particolare

sul sistema cardiovascolare con la comparsa di aritmie che vanno dalla tachicardia sinusale benigna alla tachicardia

ventricolare, fino alla fibrillazione atriale. Due meccanismi sono importanti nella genesi delle aritmie indotte dall'uso di

cocaina. Il dottor Robert S. Hoffman della University School of Medicine and City Poison Center di New York ha recentemente

pubblicato una revisione a completamento di una precedente opera (O'Leary & Hancox) sugli effetti elettrofisiologici della

cocaina sul sistema cardiovascolare. La sostanza aumenta la concentrazione sanguigna di catecolamine che, a loro volta,

aumentano la frequenza cardiaca. La conseguente tachicardia funge da innesco per un ritmo cardiaco alterato. Secondariamente,

la cocaina può causare ischemia e infarto cardiaco a causa dei fenomeni di dispersione e ripolarizzazione che creano un

substrato ideale per le aritmie. Nei pazienti con tossicità acuta da cocaina è tuttavia ancora poco conosciuta la frequenza e

il tipo di queste aritmie, la probabile eziologia dei disturbi (se per eccesso di catecolamine, per blocco dei canali del

sodio e del potassio, per gli effetti sul sistema del calcio), se la comparsa di ischemie ed infarti miocardici sia un

fenomeno isolato o venga modulato da fenomeni come l'ipertermia, l'acidosi, l'ipossia e le anormalità elettrolitiche date dal

consumo della sostanza. Il dottor R.S. Hoffman si è focalizzato in particolare sulla diagnosi e il trattamento di pazienti

con aritmie cardiache associate al consumo di cocaina. Lo studioso prende in considerazione diversi tipi di farmaci per il

trattamento dei disturbi (somministrazione di magnesio, lidocaina) ma soprattutto l'utilizzo di cure intensive in reparti con

programmi specifici di disintossicazione dalla sostanza