Etilometro obbligatorio: il fenomeno visto dai TG
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Non è uno slogan da cartellone elettorale, ma l'effetto dell'entrata in vigore dell'ultima fase del nuovo Codice della
Strada, del quale abbiamo già parlato: da sabato scorso, 13 novembre 2010, i locali che somministrano alcolici e la cui
attività si protrae oltre la mezzanotte sono obbligati a mettere a disposizione dei clienti i "precursori per la rilevazione
del tasso alcolemico" (cioè gli etilometri), esponendo le tabelle indicative degli stessi tassi.
La notizia è stata data da quasi tutti i tg nazionali, ad esclusione del Tg3, e dal TgR Piemonte. Come spesso accade, il
taglio giornalistico è stato diverso. Tg5 e Tg2 ne hanno parlato venerdì 12, il giorno prima dell'entrata in vigore della
norma. Tg5 apre con l'invito al bere moderato da parte di un sommelier e chiude con un'edificante scenetta di una coppia al
ristorante (lo stesso del sommelier?): lui ha bevuto troppo, lei no, quindi il Suv per tornare a casa lo guida lei. Tg2,
invece, non rinuncia alle tradizionali tabelle per ricordarci quanto possiamo bere senza superare il fatidico limite di 0,5.
A stomaco pieno, un uomo può permettersi quasi mezzo litro di vino; la donna, ahimè, un enigmatico "tre quarti di bicchiere
di vino". Misura che non trova riscontri sulla tabella ufficiale, dove un bicchiere (intero) provoca un tasso medio di circa
0,2.
Gli altri telegiornali hanno invece raccontato gli effetti della norma, intervistando il giorno successivo gestori di locali
e clienti. Tg1 espone obblighi e sanzioni in maniera sufficientemente chiara, non risparmiando(ci) la chiosa morale: se la
"movida" italiana porta a ragazze ubriache e incidenti, l'etilometro è cosa buona e giusta. Amen. En passant, però, abbiamo
colto una piccola crepa: il gestore di un locale che "si è fatto trovare impreparato", ovvero senza etilometri. "Se mi
avvertivano prima...". Il tema viene sviluppato da TgLa7 , che focalizza il servizio proprio sull'efficienza della
comunicazione: i gestori dei locali spiegano di essere stati avvertiti della norma all'ultimo momento, e, si sa, gli
etilometri non crescono sugli alberi. Tg4 (vedi) e Studio Aperto mandano in onda lo stesso servizio: l'etilometro nei locali
rende la notte "diversa" per chi, "soprattutto i giovani, è abituato come si suol dire a tirare l'alba". Questo nella prima
metà del servizio; nella restante le telecamere escono, inquadrano ragazzi che suonano bonghi e hanno perso il conto delle
birre bevute (ah, questi giovani); entrano in discoteca, dove la gente balla (ah, questi giovani); seguono la polizia, che
"fino all'alba" fa controlli per scongiurare le stragi del sabato sera, che per un terzo, "tra i giovani", sono provocate da
un mix di alcool e droga. Ah, questi giovani. A Torino, invece, i gestori dei locali erano pronti alla nuova norma: ce lo
racconta il TgR Piemonte, che si chiude sull'interrogativo di una turista francese: "Già non si può più fumare dentro, non si
può più bere. Non oso continuare: che si può fare?". Lamentela scherzosa, certo: ma il "maledetto etilometro" dà fastidio
anche in altri ambienti, come si può ascoltare in un'intervista a un consigliere regionale piemontese.