Friuli: informazione e formazione sui posti di lavoro
contratto pasto vino alcool alcolismo giovani
C'era una volta, nei contratti stipulati tra datore di lavoro e operai dell'edilizia, anche la specifica sul pranzo: per tutelare le maestranze dopo anni di pasti frugali e veloci sui ponteggi, all'atto dell'assunzione si metteva nero su bianco che il momento del ristoro alimentare di mezzodì doveva essere fatto e in pace. Veniva specificato anche il tipo di pranzo, che doveva comprendere un piatto e un quarto di vino. Il tajut, storicamente, è sempre stato "compagno" del muratore e lo possono testimoniare centinaia di operatori edili oggi in pensione. Ma adesso, con le nuove norme sulla sicurezza sul lavoro, quel quartino di rosso è diventato tabù, una violazione.
«Dall'ingresso della norma - spiega Francesco Gerin della Fillea-Cgil Alto Friuli - le abitudini dei lavoratori sono pian piano cambiate e dal "bottiglione" diviso tra i muratori a pranzo, in particolare in estate, si è passati in breve tempo all'acqua minerale o alla bibita gasata. La situazione è positiva anche se non per tutti è facile modificare le proprie abitudini alimentari. In questo senso un'importante azione di informazione e formazione è stata avviata dalla Scuola edile di Udine che, con un camper, raggiunge oggi gli operai sul luogo di lavoro, quindi i cantieri, per dare indicazioni sui rischi che si corrono assumendo alcool sia a livello penale che sul fronte sicurezza personale. Pensiamo, in generale, a chi è responsabile di macchine chimiche, a chi lavora sui ponteggi in altezza, a chi si mette alla guida di macchine operatrici o semplicemente alla guida del furgone per accompagnare i propri compagni a casa dopo il turno di lavoro. Si rischia, oltretutto, anche di perdere la licenza di guida».
Gerin segnala come molte aziende abbiamo cominciato a inviare ai loro lavoratori dipendenti delle lettere informative che invitano a non assumere alcool durante i pasti, per evitare ogni tipo di problema e controllo. E soprattutto per abbassare significativamente il numero di infortuni.
Il quadro si fa ulteriormente complesso per quel che attiene all'uso di sostanze stupefacenti assunte durante lo svolgimento delle proprie mansioni. Fenomeno, quest'ultimo, che sta assumendo invece proporzioni allarmanti, non solo nel mondo della produzione ma anche nell'ambito impiegatizio e delle alte professionalità. Nell'Azienda sanitaria 5 ci sta organizzando per avviare dei controlli sul luogo di lavoro, con camper attrezzato per prelievi e test a sorpresa. Il primo passo sarà quello di informare responsabili aziendali della sicurezza sul lavoro; saranno poi promosse assemblee coi dipendenti per prepararli ai futuri controlli. Alcune sperimentazioni pilota sono state già portate a compimento in Veneto: in un'azienda di 30 persone, ad esempio, il 60% è risultato positivo all'alcool sopra lo 0,5 e l'8% per sostanze illecite.