338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Geratria: le droghe della terza età

 Geratria: le droghe della terza età

Le droghe della terza età

In Italia sempre più anziani coprono posizioni di potere o lavorano per arrivare a una pensione lontana. Quali sono i vizi e i rischi di una società che non vuole o non può invecchiare tranquillamente? Il parere di una esperta in psicogeriatria


Depressi, stressati, iperattivi, alienati.

 Gli anziani d'Italia portano sulle spalle il peso del Paese: sono dirigenti, manager, politici, agenti di borsa, e devono mantenere i figli – che non guadagnano stabilmente, se lo faranno, fino ai 35 anni –; i genitori, che vivono sempre più a lungo e sono sempre più malandati; e magari anche mogli o mariti, da cui si sono separati. Come fanno? Si drogano. Gli ultimi dati disponibili, relativi a qualche anno fa, parlavano di 10mila anziani italiani che consumano cocaina, marijuana e anfetamine.

La preferita è la cocaina, ma ci sono anche droghe legali: ansiolitici, stimolanti, antidepressivi. Tutta una serie di farmaci a cui, secondo gli ultimi rapporti Osservasalute, gli italiani fanno sempre più ricorso: in dieci anni le dosi giornaliere consumate sono quadruplicate. Dal 2000 al 2008, l’aumento è stato del 310%.

Secondo i dati 2012 dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze ( EMCDDA) l’uso di cocaina, nella fascia 15-64, mette l’Italia al terzo posto per utilizzo nell’ultimo mese, nell’ultimo anno e anche nella classifica di chi ha provato la polvere bianca almeno una volta (il 7% della popolazione, +2,7% rispetto al resto d'Europa). La tendenza dell’Italia, se si guarda alla media europea, è preoccupante: dal 2001 al 2005 i consumatori di polvere bianca sono cresciuti dell’1,5%.

Crisi: la bolla finanziaria è drogata?
Se in Italia il numero di antidepressivi prescritti è più alto rispetto agli altri Paesi europei, la crescita interessa tutti i Paesi sviluppati, e si concentra nelle fasce “di potere”. Secondo i dati Aifa, gli antidepressivi si confermano al primo posto per prescrizione tra i farmaci del sistema nervoso centrale. È l’effetto di quello che l’Oms aveva descritto, anni fa, come l’epidemia del millennio: la depressione, prevedendo che diventerà, nel 2020, la seconda causa di morte.

Il loro uso in Italia è molto più consistente al Nord, con Milano regina della Finanza e delle droghe. “ Gli antidepressivi spostano il vissuto su un piano positivo – ci spiega Ina Hinnenthal, medico psichiatra e psicoterapeuta, membro della Società Italiana di Psicogeriatria, esperta di abuso di alcol e sostanze stupefacenti tra gli anziani - . C'è tutta una letteratura – ad esempio le ricerche di Manfred Spitzer, riprese da David Nutt - che spiega come le speculazioni in Borsa siano conseguenza del così forte abuso di psicostimolanti in quegli ambienti, in particolare coca e antidepressivi, inibitori della serotonina, tra i quali il più famoso è il Prozac, prescritto molto frequentemente in Usa e in Italia. È chiaro che se una persona è cronicamente spostata verso una percezione positiva della realtà, tende a sottovalutare il pericolo. Cosa che in Borsa può portare conseguenza catastrofiche”.

(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://life.wired.it/news/salute/2013/05/08/droga-anziani-psicofarmaci-crisi-finanziaria.html


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)