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Gioco: un modello europeo per la pubblicità made in Italy

 Gioco: un modello europeo per la pubblicità made in Italy


Gioco: un modello europeo per la pubblicità made in Italy


 In Italia il governo aveva annunciato, nella riforma dei giochi da introdurre con la legge delega, poi decaduta, delle nuove misure per limitare la pubblicità del gioco pubblico sui media. Misure che sono tornate in auge in alcune proposte di legge presentate ora in Parlamento. E che probabilmente non rappresentano una soluzione utile in termini di prevenzione o educazione al consumo. Anzi. È quindi lecito chiedersi, guardando all'estero, se ci sono modelli o esperienze a cui fare riferimento. Gioco News ha esplorato alcune tra le normative in materia più interessanti, nell’intento di offrire uno spunto di riflessione su come negli altri paesi europei si cerca di conciliare la tutela del gioco sano e lecito con la salvaguardia del giocatore e del business degli operatori.

 “Le misure per limitare la pubblicità del gioco sono oggetto di attenzione non solo in Italia ma nella maggior parte dei Paesi regolati. Tra questi il caso spagnolo è sicuramente un benchmark significativo ed anche per certi versi peculiare”. Lo sottolinea Mauro De Fabritiis, partner della società di consulenza Mag, esperto di gaming internazionale e attivo sul settore spagnolo. “Esiste in Spagna una netta distinzione tra fisico e online. Il canale fisico in Spagna è suddiviso nelle seguenti categorie: settore cosiddetto privato (‘sector privado’) regolato su base regionale, che comprende i casinò, le sale bingo e le macchine da intrattenimento installate in bar o saloni di gioco; il monopolio, regolato su base nazionale, che comprende le lotterie ed è presidiato da Selae (Sociedad Estatal de Loterias y Apuestas del Estado) ed Once (Organizacion Nacional de Ciegos Espanoles).

La pubblicità nel fisico è vietata dai regolamenti regionali relativamente a casino, bingo e macchine da intrattenimento, mentre è paradossalmente permessa a Selae e Once. Discorso diverso vale per il gioco online, in cui il processo di regolazione della pubblicità ha subito evoluzioni ed è riconducibile, a mio giudizio, a tre fasi.

Fase 1: prima del 2011. Il gioco online era in una situazione di vuoto normativo (‘vacio legal’) per gli operatori .com che operavano nel mercato spagnolo realizzavano investimenti in pubblicità e sponsorizzazioni, a dispetto degli operatori privati del settore fisico.

Fase 2: la promulgazione della legge 13 del 27 di maggio 2011 avvia la regolazione del gioco online e prevede una disciplina specifica per attività di pubblicità e promozione delle attività di gioco, misure per la protezione dei giocatori e a favore del gioco responsabile. Tali misure sono state recepite all’interno di un codice di condotta (‘Codigo de Conducta’), un’iniziativa sviluppata di concerto tra il regolatore spagnolo (Dgoj) e Autocontrol, una organizzazione spagnola senza fini di lucro che si occupa di gestire forme di autoregolazione della pubblicità. L’obiettivo del Codigo, a cui gli operatori di gioco online decidono discrezionalmente di aderire, è quello di contribuire ad un migliore sviluppo dell’attività pubblicitaria sul gioco a beneficio dei consumatori e degli operatori del settore. L’ambito di applicazione del Codigo de conducta è la pubblicità, la promozione, il patrocinio e qualunque altra forma di comunicazione commerciale diffusa in Spagna relativamente ai giochi regolati dalla legge 13/2011.

Fase 3: Adozione di un Real Decreto sulla pubblicità che recepisca la disposizioni contenute nel Codigo e costituisca una sistematizzazione della normativa sulla materia. Attualmente in corso.

Il Codigo de conducta rappresenta pertanto lo strumento di disciplina dell’attività pubblicitaria e promozionale degli operatori online attualmente disponibile in Spagna. Il Codigo si basa su alcuni principi cardine: l’identificazione: la pubblicità deve essere individuata come tale. La veridicità: le comunicazioni commerciali devono essere veritiere e pertanto non indurre ad errore i propri destinatari. La responsabilità sociale: la pubblicità non deve essere potenzialmente pregiudizievoli per i destinatari. Il gioco responsabile: proibizione di pubblicità che possano indurre a comportamenti di gioco problematico. La protezione di alcune categorie: i minori e le categorie più vulnerabili devono essere protette. Il Codigo prevede inoltre alcune limitazioni orarie per emissione di programmi o spot in Tv: Giochi da casino, scommesse sportive ed ippiche a quota fissa, concorsi televisivi: dalle 22 alle 6 del mattino, scommesse sportive a quota fissa: in qualsiasi momento durante lo svolgimento dell’evento sportivo o della categoria di eventi a cui fanno riferimento. Senza limiti: bingo, scommesse a totalizzatore, ed altre scommesse sempre all’interno delle fasce di protezione per i minori. Programmi di gioco in Tv: permessi dall’una alle cinque del mattino. Le imprese che aderiscono al Codigo devono inviare ad Autocontrol, al fine di recepire un parere confidenziale e vincolante, il materiale oggetto dell’iniziativa promozionale in un tempo massimo di 3 giorni”.

 

(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.gioconews.it/politica-gnerale/45100-un-modello-europeo-per-la-pubblicita-made-in-italy#


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)