Guida in stato di ebbrezza: considerazioni di un Socio Asaps
alcol alcolici
Spett. redazione ASAPS,
Come noto con la fine di un anno lavorativo e l'inizio di un altro è prassi fare un bilancio dell'attività svolta. Attenendosi alle tematiche riguardanti le infrazioni di natura penale del Codice della Strada vorrei fare alcune considerazioni in merito all'attività svolta nell'anno 2009 dal sottoscritto, presso un piccolo Ufficio di Polizia Locale della provincia di Belluno, in particolar modo circa l'applicazione dell'art.186 del Codice. Analizzando la tipologia e la quantità dei servizi svolti, con relative sanzioni accertate ho notato come a dispetto di quanto pubblicizzato dalle cronache giornalistiche e televisive, il vero problema nel territorio in cui opero non riguarda tanto il fenomeno delle "stragi del sabato sera" quanto il comune bevitore da bar, soprattutto in orario post-lavorativo. Comparando gli orari delle infrazioni accertate, nonché i tassi alcolici rilevati, ho costatato che la maggior parte degli accertamenti si sono riscontrati tra le ore 18,00 e le ore 20,00 ed i tassi alcolici erano quelli compresi nella prima e nella seconda fascia, difficilmente superiori a 1,0 g/l di alcol nel sangue. Molto spesso, da quanto poi appreso, si trattava di persone con un serio rapporto di dipendenza dall'alcol. Durante i controlli notturni, per intenderci fino alle ore 03,00 del mattino, si riscontrava che i conducenti risultavano completamente negativi ai test di accertamento. Più volte si sono infatti controllati veicoli i cui i passeggeri davano chiari segnali di "euforia alcolica" mentre il conducente era perfettamente sobrio.
Dall'analisi di simili comportamenti sono dunque arrivato alla conclusione che anche l'applicazione dell'art.186 del Codice per accertamenti riferiti alla prima fascia, contestando cioè l'infrazione quando gli etilometri segnalano valori di 0,6 - 0,7 g/l, sia un modus operandi che ha enorme valore sociale. Questo perché di fatto si obbligano persone con problemi alcol correlati, qualora queste siano intenzionate a ritornare in possesso della patente di guida, ad iniziare un percorso di astinenza che li preserva da frantumazioni familiari e da seri problemi fisici derivanti dall'abuso di sostanze alcoliche. Un episodio che mi ha molto colpito e che sicuramente spiega bene quanto voglio dire è quello di una moglie, venuta a recuperare il proprio marito al quale avevamo riscontrato un valore di poco superiore ai 0,6 g/l, la quale, in lacrime, mi ringraziava per aver messo un punto fermo al loro calvario. Certamente ritirare la patente ad un lavoratore che senza poter condurre il proprio furgone ha gran difficoltà a operare è un atto difficile da eseguire, però ho riscontrato che purtroppo ciò può essere l'unica soluzione per salvare alcune persone. Dico questo perché a volte si sentono operatori che hanno grandi difficoltà ad applicare l'art.186 qualora i limiti riscontrati siano di poco sopra la soglia fissata da Legge, considerate probabilmente le vicissitudini penali alle quali viene successivamente sottoposto il trasgressore. Certo si può valutare come effettivamente l'attuale formulazione dell'art.186 in talune circostanze pone in serie difficoltà l'operatore, mi riferisco ad esempio nei casi in cui si debba confiscare un veicolo qualora l'accertamento superi la soglia di 1,5 g/l (misura a mio modesto avviso eccessivamente dura). Probabilmente se il Legislatore lavorasse non in base all'attività estiva dei mass media bensì in funzione di un'attenta analisi dei problemi e della loro fenomenologia, alcune sanzioni sarebbero più attuabili e soprattutto più comprensibili anche all'opinione pubblica.
Bisogna osservare poi che sicuramente il rispetto delle regole del Codice della Strada non si ottiene solo con azioni di polizia, essenziale è indubbiamente puntare sull'educazione stradale nelle scuole, sull'informazione e su valide campagne medianiche. Rispetto ad altri Stati Europei, anche in questo frangente, l'Italia arriva in ritardo. Per rendersene conto basta fare delle semplici ricerche in internet dove si possono reperire spot, talvolta anche opportunamente cruenti, trasmessi sulle televisioni francesi, tedesche, inglesi o spagnole. Con la speranza di aver stimolato qualche riflessione auguro buon lavoro a tutti soci ASAPS, con l'auspicio particolare che l'anno 2010 porti finalmente una seria Legge che riformi la Polizia Locale in Italia affinché si possa migliorare il servizio che gli operatori di questa categoria svolgono.
Ermanno Bressan Socio ASAPS, Trichiana (BL)