338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Il tumore del distretto della testa e del collo: prevenzione

cufrad news alcologia alcol tumore prevenzione


Il tumore del distretto della testa e del collo

I tumori della testa e del collo (o del distretto cervicofacciale) rappresentano il 5% di tutti i tumori. Nell'ambito delle sedi che

costituiscono il distretto cervicofacciale la laringe è la sede di comparsa del tumore più frequente, seguita dal cavo orale e dalla faringe.
Il 90% dei tumori maligni della testa e del collo è rappresentato da carcinomi spinocellulari (o carcinomi a cellule squamose o

epidermoidali); tuttavia, a fronte di un'apparente omogeneità, il comportamento biologico può essere estremamente variabile. Un altro 5% è

rappresentato da melanomi, linfomi o sarcomi; il restante 5% da tumori con altra istologia, tra i quali i tumori delle ghiandole salivari.
L'età media di insorgenza è attorno ai 60 anni nel caso di tumori del cavo orale, della laringe o della faringe. Sono invece più giovani i

pazienti portatori di sarcomi, di carcinomi delle ghiandole salivari e della tiroide.
Le cause del tumore
In circa l'80% dei pazienti, la causa principale del tumore del distretto cervicofacciale consiste nell'esposizione al fumo di tabacco e

nell'elevato consumo di bevande alcoliche, ancor più se associati, poiché il tabacco e l'alcol si potenziano come causa scatenante la genesi

del tumore.
Il fumo di tabacco, in particolare, costituisce sicuramente il fattore di rischio più importante. La relazione tra il numero di sigarette

fumate e il cancro è lineare: cioè, tanto è maggiore il numero di sigarette fumate e tanto più è prolungato il periodo di esposizione al

fumo, tanto è maggiore il rischio di contrarre un tumore del distretto cervicofacciale. Questo spiega anche il motivo per il quale il

paziente tende a sviluppare una seconda neoplasia dopo la raggiunta guarigione del primo tumore: il fumo e l'alcol sinergicamente determinano un danno diretto su tutta la mucosa di rivestimento delle vie aereodigestive, rendendo la mucosa "condannata" ad alterazioni che la rendono cancerosa. Tale trasformazione richiede generalmente anni prima della sua manifestazione clinica.
Il ruolo della dieta è estremamente controverso: sulla base della conoscenze disponibili si può suggerire la riduzione del contenuto di

grassi, delle calorie di origine animale e del consumo alcolico e di un adeguato apporto vitaminico attraverso l'assunzione di frutta e

verdura.
I tumori del cavo orale possono derivare anche da una scarsa igiene orale, da un errato posizionamento di protesi dentarie, dalla presenza di

denti scheggiati, dalla masticazione i tabacco e dal fumo di pipa; in India la causa principale è la masticazione della foglia del betel.

Per il tumore del labbro, l'esposizione al sole è un possibile fattore favorente. Il virus di Epstein-Barr, invece, è in stretta relazione

con il carcinoma del rinofaringe o nasofaringeo. La causa virale è responsabile invece dell'insorgenza di una minoranza dei tumori del

distretto cervico facciale, in particolare del tumore di quel distretto ORL defi nito orofaringe. È verosimile che la presenza del virus nei

tessuti sani possa predisporre allo sviluppo del cancro, anche in assenza dell'abuso di tabacco ed alcool. Gli studi dimostrano che la

presenza del virus migliorerebbe la prognosi della malattia.
Per quel che concerne il tumore dei seni paranasali, che comprendono il seno mascellare e l'etmoide, si segnala l'esposizione all'inalazione

di polveri di legno e prodotti della lavorazione del cuoio. Infatti questi tumori sono riconosciuti fra le malattie da esposizione

professionale. È stato documentato un eccesso di rischio anche nei lavoratori dell'industria tessile, metallurgica, metalmeccanica e chimica.
Inoltre, i pazienti che hanno ricevuto piccole dosi di radioterapia nel passato per cause diverse (acne, ingrossamento del timo o delle

adenoidi) hanno una predisposizione allo sviluppo dei tumori della tiroide e delle ghiandole salivari in quanto costituiscono le sedi della

pregressa irradiazione.
 Si ricordi, infine, che esiste una piccola quota di pazienti per i quali non è possibile identifi care una causa ben precisa: rappresentano

un piccolo gruppo di uomini e donne che, pur non avendo subito l'esposizione ai classici fattori di rischio (fumo, alcol e virus) e pur

applicando uno stile di vita sano al loro vivere quotidiano, manifestano il cancro. Sono persone con spiccata ed imprevedibile fragilità

genetica che favorisce l'insorgenza del tumore. Al momento, sfortunatamente, non esistono esami diagnostici che permettono di identifi care i soggetti a rischio di sviluppare la malattia, all'interno della popolazione generale sana. Questi non meglio definiti fattori genetici che

favoriscono l'insorgenza del tumore rivestono un grande interesse per gli studiosi.
La prevenzione
La prevenzione consiste nell'insieme di comportamenti da adottare allo scopo di evitare l'insorgenza della neoplasia. Nel caso specifi co del

tumore della testa e del collo la prevenzione è molto semplice: non fumare, non consumare tabacco in alcuna forma e limitare l'uso di

alcolici. Se il paziente è un accanito fumatore è consigliabile sottoporsi a visite otorinolaringoiatriche periodiche, magari una volta l'

anno, dall'età dei 50 anni in su. Particolare attenzione deve essere rivolta anche alle comuni alterazioni dei tessuti che ricoprono la

cavità della bocca: la leucoplachia e l'eritroplachia. Sono alterazioni di mucosa sana, ancora benigne, che tuttavia rischiano di

trasformarsi in forme tumorali; infatti, il carcinoma spinocellulare del distretto cervicofacciale è spesso preceduto, ma non

necessariamente, da lesioni precancerose singole o multiple. La leucoplachia si manifesta con una chiazza biancastra; l'eritroplachia con una

chiazza rossa; entrambe sono superfi ciali, non infi ltrate e non ulcerate. I fattori cronici locali aumentano la probabilità di

degenerazione in un modo signifi cativamente superiore rispetto alla mucosa sana circostante. La gravità della loro trasformazione può essere determinata unicamente con una biopsia (cioè, con l'asportazione di un frammento di tessuto).
Al momento, non è noto se una dieta particolarmente ricca di frutta e verdura, per l'elevato contenuto di agenti protetettivi, come il

betacarotene, sia realmente capace di far regredire le lesioni preneoplastiche. Al contrario una dieta povera di frutta e verdura può

favorire l'insorgenza di lesioni pretumorai e francamente tumorali.
Esistono anche ulteriori fattori di rischio, quali l'amianto e il nichel, soprattutto per il tumore della laringe. La prevenzione deve

comprendere un'adeguata protezione del lavoratore esposto a tali agenti.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)