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Italia e Nord Europa: confronto tra culture "alcoliche"

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La Scandinavia che beve (sempre meno)

Chiudiamo dentro un pub uno scandinavo e un italiano: chi manderà giù più alcolici? Il risultato potrebbe sorprendere, visto che l’abitudine ad alzare il gomito è in calo in nord Europa e in aumento in Italia. Se in Svezia o in Islanda si beve meno rispetto al passato, da noi accade il contrario: l’alcol è la sostanza più diffusa tra i ragazzi, che svuotano il primo bicchiere anche a dodici o tredici anni.

Nel Belpaese si beve soprattutto fuori pasto. Il binge drinking (bere tanto in poco tempo) è fenomeno sempre più diffuso. Esagerano soprattutto i maschi, ma anche le donne ci vanno giù duro. L’Istituto Superiore di Sanità ha calcolato che nel 2011 le persone che hanno assunto alcol in quantità a rischio sono state più di 8 milioni: 6,2 milioni di maschi e 1,9 milioni di femmine.

A preoccupare è il fatto che i numeri crescono. In nord Europa no: lo stereotipo che vuole lo scandinavo sempre ubriaco va rivisto. Dalla Svezia all’Islanda si scopre infatti che i ragazzi tendono a bere meno rispetto al passato. E meno rispetto ai loro coetanei europei.


In Svezia, nelle fasce d’età più giovani il consumo di alcolici è in flessione. Uno studio pubblicato a dicembre scorso ha mostrato come il numero di minorenni habitué del bicchiere ha toccato il suo minimo da quarant’anni a questa parte. I ragazzi del sud – Stoccolma, Malmö e la contea della Skåne in genere – bevono più dei loro connazionali ma meno rispetto ai loro coetanei inglese, ad esempio, che quando bevono lo fanno sul serio. Prova ne è un’indagine svedese che ha analizzato il livello di alcol nel sangue di 795 persone tra i 18 e i 30 anni in un fine settimana a Stoccolma: media di 0,74 per mille. I ragazzi inglesi viaggiano su valori più alti: 1,3 per i maschi e 1 per le donne.

Anche in Islanda la tendenza all’abuso di alcol è in diminuzione. I giovani islandesi esagerano meno spesso rispetto ai pari età olandesi, tedeschi o scozzesi. Gli adolescenti dal bicchiere facile si sono ridotti di due terzi rispetto a una quindicina d’anni fa: merito della collaborazione di istituzioni, scuola e forze dell’ordine.

Sono sempre di meno anche le persone che si mettono al volante ubriache – o almeno quelle beccate dalla polizia. Un paio di settimane fa, nel corso di un’operazione di contrasto, a Reykjavík le forze dell’ordine hanno fermato decine di automobilisti. Oltre duecentocinquanta test del palloncino. Risultato: due sole patenti ritirate.

In Finlandia il 23 per cento dei maschi in età lavorativa ammette che almeno una volta a settimana si dedica al binge drinking. La percentuale di consumo pro capite di alcol è comunque in calo, seppur di poco. E infatti le autorità del paese temono soprattutto per l’aumento del consumo di alcolici tra gli anziani.



(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

http://news.you-ng.it/2014/02/17/la-scandinavia-che-bene-sempre-meno/



(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)