Jama Pediatrics: quei tablet e smartphone che tengono svegli i nostri figli
Quei tablet e smartphone che tengono svegli i nostri figli
Una revisione di studi pubblicata su Jama dimostra che l’utilizzo di dispositivi elettronici prima di andare a letto porta a dormire meno ore e a sonnolenza diurna. Problemi di insonnia anche se lo schermo è nella stanza ma non è utilizzato
È stato detto e scritto più volte: tablet e smartphone in mano a bambini e adolescenti prima di andare a letto fanno perdere minuti e addirittura ore preziose di sonno. E la conseguenza è, tra le altre cose, un’eccessiva sonnolenza mentre si sta seduti sui banchi a scuola. Adesso un nuovo studio pubblicato su Jama Pediatrics non lascia scampo e i ricercatori del King College di Londra, guidati da Ben Carter hanno fornito un a prova ancora più forte del legame tra l’uso di dispositivi elettronici prima di coricarsi e il sonno insufficiente con tutto quel che ne segue: obesità, ansia, iperattività, problemi di umore e di memoria.
Lo studio
I ricercatori hanno condotto una meta-analisi, scegliendo una ventina di studi sull’argomento condotti dal 1° gennaio 2011 al 15 giugno 2015 che hanno coinvolto 125 mila bambini e adolescenti tra i 6 e i 19 anni (età media 14 anni) provenienti dagli Stati Uniti, dall’Europa, dall’Asia e dall’Australia.
Disturbo anche se il dispositivo resta in camera ma non è usato
In pochi saranno sorpresi dai risultati: è stata riscontata una «associazione forte e coerente» tra l’uso di tablet, smartphone e tv prima di coricarsi e la qualità e la quantità di sonno inadeguate e l’eccessiva sonnolenza diurna. Nel dettaglio Carter e colleghi hanno scoperto che i ragazzini con dispositivi elettronici in mano prima di dormire avevano il doppio di probabilità, rispetto a chi non li aveva, di dormire meno di nove ore a notte. Sorprendentemente Carter e il suo team hanno scoperto che i ragazzini che tenevano nelle camere da letto i dispositivi elettronici, pur non usandoli, soffrivano degli stessi problemi: luci e suoni emessi possono essere troppo stimolanti. Basti pensare al suono dei messaggi di testo o anche solo alla vibrazione se il cellulare è silenziato. «La tecnologia onnipresente influenza negativamente il sonno dei bambini, ritardando il momento in cui si addormentano perché magari vogliono finire di guardare un film o giocare una partita in più ai videogiochi» commenta Carter.
La luce blu
Inoltre è noto che la luce emessa da questi dispositivi può influenzare il ritmo circadiano, l’orologio interno che regola i processi biologici tra i quali la temperatura corporea e il rilascio di ormoni
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)