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Ketamina: consumo e problematiche cardiovascolari

cufrad news alcologia studio sul consumo di ketamina e sulle conseguenti problematiche cardiache

La ketamina fa male anche al cuore

L'utilizzo sempre più diffuso della ketamina come sostanza stupefacente, soprattutto nei rave party, sta creando numerose preoccupazioni nel mondo scientifico e medico per i molti danni alla salute che essa può provocare. La ricerca, tuttavia, fino ad oggi si è concentrata principalmente sui danni al sistema nervoso centrale e a quello urinario ma poco su quelli al sistema cardiovascolare. Per approfondire questo aspetto, cinque ricercatori cinesi hanno utilizzato un modello di studio sugli effetti di lungo termine della dipendenza da ketamina, della durata di 28 settimane, nel quale la sostanza è stata somministrata a topi di un mese d'età.
Per determinare la funzionalità cardiaca dei topi sono stati effettuati esami come l'elettrocardiogramma, il rilevamento dei livelli di troponina (una proteina coinvolta nella contrazione muscolare) e la ricerca della presenza di lattato deidrogenasi (un biomarker utilizzato frequentemente per rilevare danni cardiaci) oltre all'analisi istologica del muscolo cardiaco dei topi che ha rivelato degenerazioni già in seguito a una intossicazione da ketamina di breve durata. Dai risultati inoltre è emerso che nel 30% degli esemplari analizzati sono state rilevate elevazioni dell'ST (una specifica zona dell’elettrocardiogramma) a partire da sei settimane di somministrazione della ketamina.
Infine, per approfondire i potenziali effetti di interazione tra l'alcol e la ketamina, nelle ultime quattro settimane del programma, ai topi sono stati somministrati 0,5ml di etanolo al 10%. Le funzioni cardiache di questi esemplari sono risultate maggiormente deteriorate come indicato da un ulteriore aumento dei livelli di troponina. L'elevato numero di cellule positive al lattato deidrogenasi e le alterazioni osservate dell'elettrocardiogramma, tanto nei topi trattati con ketamina quanto in quelli trattati con ketamina e alcol, sono dunque indicative, concludono i ricercatori, di una cadiotossicità indotta dalla ketamina.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)