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L'epatite C, il nemico insidioso: uno su 50 si scopre positivo

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L’epatite C, il nemico insidioso: uno su 50 si scopre positivo

Cresce l’onda lunga dei soggetti con problemi al fegato: persone che hanno contratto il virus dell’epatite C, ad esempio, diventando, senza neanche esserne al corrente, portatori cronici alle prese con le conseguenze più serie della malattia: dalla cirrosi al tumore al fegato. A confermarlo sono gli esami del sangue delle tante persone che durante lo scorso fine settimana si sono sottoposte allo screening gratuito del fegato promosso dall’associazione 3L Trapianti Onlus “Love for Liver For Life”, capitanata da Ida Cherchi. Dal micro prelievo di sangue effettuato su 500 pazienti è risultato che otto persone hanno il virus dell’epatite C senza saperlo.

Secondo gli esperti, è indispensabile osservare un decalogo di comportamenti salva-fegato se non si vuole arrivare a conseguenze irreversibili. Non vuole creare allarmismi il professor Antonio Dessanti, attuale presidente dell’Aido e vice presidente di Love Liver Life. «È necessario puntare l’attenzione sulla prevenzione - spiega lo specialista - per evitare conseguenze gravi a danno del fegato». Un accorato appello che punta ai giovanissimi, spesso consumatori inconsapevoli di grosse quantità di alcol, specie nei piccoli centri dove il consumo cresce in modo esponenziale». I comportamenti a rischio includono anche i rapporti sessuali non protetti - spiegano gli addetti ai lavori - e anche i piercing e i tatuaggi predispongono il soggetto a contrarre due malattie epatiche serie come l’epatite B e C». Tornando alle bevande alcoliche, ai cocktail, all’uso smodato di vino, birra e super alcolici, è doveroso sottolineare come siano loro i veri nemici del fegato. Spesso sull’uso dell’alcol invece il pericolo viene sottovalutato. È utile che i giovani e non solo sappiano che il fegato è l’organo più bersagliato dall’alcol per il suo ruolo chiave nell’eliminazione dello stesso. Danneggia il fegato inducendo una serie di alterazioni metaboliche: il consumo cronico di bevande alcoliche - ha ribadito Dessanti - attiva meccanismi che portano alla produzione di sostanze tossiche per l’organo, come l’acetaldeide. Tutto ciò favorisce la formazione di fibrosi, cioè una “cicatrizzazione” progressiva del tessuto epatico che nel tempo può portare allo sviluppo di cirrosi, una malattia in cui il fegato perde progressivamente la capacità di esplicare le sue funzioni in modo corretto. È questo il resoconto degli organizzatori della campagna di prevenzione che, in collaborazione con l’assessorato regionale alla Sanità, il comune e la provincia di Sassari, puntano a sensibilizzare la popolazione sulla cultura della prevenzione su un problema sanitario che interessa

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)