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L'intervista: Giulio, 48 anni, "con quella sniffata l'unica scossa di vita"

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L'intervista Giulio, 48 anni: «Con quella sniffata l'unica scossa di vita»


Quella sniffata è carne viva bruciata nelle energie sempre più fiacche e negli entusiasmi da tempo spenti. Alito per ridare calore a un’esistenza di impegni, orari, obblighi da osservare sempre più in fretta, che non hanno più significato.

A 48 anni, Giulio si definisce un «uomo normale», che fa una «vita normale». E nessuno può ergersi a giudice nel fare distinguo su ciò che è normale e ciò che non lo è. Giulio è uno dei tanti dipendenti civili della Nato e questo è il massimo della concessione che fa all’operazione disvelamento di se stesso.
Ha moglie e figli e ripete che «sono la cosa più importante che ho». Ma della sua vita, del suo lavoro, non è poi tanto soddisfatto. Per sopravvivere, per sognare, ha bisogno di quella polverina bianca. Racconta: «All’inizio era quasi un gioco, quasi un diversivo nelle uscite settimanali del week end. Poi mi accorsi che quella sniffata mi dava la scossa, che mi regalava energie, euforia. Voglia di vita e tutto quello che avevo nel corso della settimana mi sembrava lontano, quasi piacevole in quei momenti».

Tanti anni fa c’erano i paradisi artificiali, gli acidi dalle visioni allucinogene, che aiutavano anche gli artisti a creare, comporre. Lo ammisero in tanti. Ma Giulio non ne fa un discorso politico, né artistico.
«La mia vita ha poco di artistico. Vengo da genitori borghesi, mio padre anche lui impiegato, mia madre casalinga. Ho preso un diploma. Non voglio descrivere dettagli, ma è davvero una routine assurda. Due palle enormi, con poche soddisfazioni. Quasi nulle». Orari di ufficio, cartellino, disciplina, scrivania, computer, carte, adempimenti. Poi, il ritorno a casa per ricominciare il giorno dopo.

«Non dico che moglie e figli non mi vogliano bene. Anzi. Se non fosse stato per mia moglie, non mi sarei mai rivolto al Sert. Non ne avrei avuto la forza e probabilmente non ne avrei avvertito neanche la necessità». Giulio lo sa, mentre racconta cosa è avvenuto nel tempo. La sniffata, perchè la bustina per lui è polverina da inalare dal naso, divenne sempre più corredo necessario e indispensabile alle sue uscite settimanali. Ne dava la sostanza. «Era quasi un tacito, e ipocrita, accordo con mia moglie. Cinque giorni a settimana, ero immerso nel grigiore della tv, delle cene, dell’insoddisfazione. Il sabato diventava la mia giornata di risurrezione. All’inizio, e non era una bugia, lei sapeva che io uscivo con gli amici. Capiva che era lo spazio di libertà che mi concedevo nel nostro rapporto matrimoniale».

Locali notturni, forse qualche saltuaria e sempre diversa conoscenza femminile (ma su questo Giulio preferisce glissare), la cocaina. Racconta: «Ero entrato in un meccanismo, un ingranaggio psicologico da cui non riuscivo a distogliermi. Era l’ossigeno, la benzina che poi mi permetteva di andare avanti. Domande non me ne facevo. Negli ultimi tempi, avevo visioni, mi apparivano i miei figli che mi guardavano. Decisi di confidare tutto a mia moglie».

Elsa capì, Elsa lo ha accolto. Aveva già intuito da sola, ne aveva parlato con amici e si era già rivolta al Sert per un consiglio. Spiega Giulio: «Mi fece un discorso chiaro, se non vuoi perderci, andiamo insieme a parlarne al Sert. Ho cominciato un programma di disintossicazione. Spero di uscirne, ma ogni tanto ho bisogno di sniffare. Soprattutto di uscire la sera, anche se di meno rispetto a prima. Altrimenti mi sento di affogare. Ho amici che bevono, altri si fanno l’amante fissa. Io ho cercato di colorare la mia vita in questo modo. Non cerco scuse, è così».

Al Sert dicono che Giulio non é il solo ad aver fatto la scelta della cocaina, per uscire da una vita in cui si sentiva stritolato. I numeri parlano di centinaia di dipendenti, impiegati, operai, dirigenti, di enti pubblici e imprese private che conducono la loro vita normale. E poi la condiscono con la polverina. Sniffata, iniettata, o fumata. Biancaneve, adulatrice di adulti.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)