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L'ipocrisia delle feste delle birra

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L'ipocrisia delle feste delle birra

L'accusa: "Danno soldi per gli ospedali ma sono complici degli incidenti stradali dei giovani"
«Chi organizza le feste della birra è complice degli incidenti stradali che vengono provocati dai ragazzi che vi prendono parte». La luzzarese Carla Mariani Portioli, vicepresidente dell'Associazione familiari e vittime della strada non fa molti giri di parole. La signora nel 1997 ha vissuto il dramma della perdita del figlio di 18 anni Raffaele in un incidente stradale: da allora ha trasformato il suo lutto in un impegno a favore dell'educazione dei più giovani.
Da alcuni anni la vicepresidente polemizza con gli organizzatori delle varie feste del lambrusco e della birra che popolano l'estate reggiana.
Ma il suo bersaglio polemico sono anche gli amministratori e le Ausl. «I sindaci non dovrebbero dare il patrocinio per feste che utilizzano nel loro nome le bevande alcoliche.Alle Ausl, gli ospedali e le associazioni che ricevono i soldi raccolti durante queste feste dico che è inutile lanciare l'allarme alcolismo da settembre a maggio e poi chiudere un occhio in estate».
La vicepresidente Portioli conduce contro le feste a base d'alcol una battaglia sostanzialmente solitaria, anche se negli ultimi anni la consapevolezza sulle stragi stradali è aumentata. «Il problema resta culturale. Per aggregare dei giovani l'unica ricetta valida escogitata dagli adulti sembra essere è quella di servire loro della birra. Pensi che in una festa della zona c'era una grapperia. Le sembra il caso di dare della grappa d'estate a dei ragazzi? E poi si giustificano: "I soldi li diamo in beneficenza".
Beneficenza ad associazioni che combattono contro le malattie, alcune delle quali provocate proprio dall'abuso di alcol».
Solitamente alla vicepresidente Portioli viene replicato che «se la gente vuole bere può farlo anche fuori da queste feste. Altri invece ammettono che se chiamassero la festa in modo differente i giovani non ci andrebbero». A queste prese di posizione la signora Portioli risponde: «Sapete che l'alcol è tra le principali cause di morte sulla strada? E se avete dei figli vi sentite a vostro agio a proporre questo genere di divertimento?».

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)