La Sindrome Fetale alcolica e il vino rosso: fra verità, omissioni e pseudoscienza
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Fonte: Vinix.it
La Sindrome Fetale Alcolica (Fetal Alcohol Sindrome, Fas) è la più importante causa "non genetica" di ritardo mentale: solo in Italia si stima che colpisca ogni anno circa 4.000 bambini in modo grave e circa 20.000 in modo lieve.
Un problema, questo della Fas, di cui in Italia si parla ancora poco, mentre in altri paesi come la Francia desta così tanta preoccupazione da dedicargli la giornata del 19 ottobre.
I disturbi neurologici e neuropsicologici che compongono il quadro clinico della Fas sono numerosi e vanno dal ritardo dello sviluppo mentale al deficit intellettivo, dai disturbi dell´attenzione e della memoria ai disturbi della motricità fine, fino all´iperattività, impulsività e ai disturbi dell´eloquio e dell´udito.
I sintomi fisici riguardano soprattutto la testa e il volto: fessure oculari strette, strabismo, naso corto e piatto, labbro superiore sottile e vermiglio, solco naso-labiale allungato e piatto, fronte lunga e stretta, ipoplasia mascellare e mandibolare. Le anomalie oculari che si osservano nei bambini affetti da Fas indicano che gli occhi sono particolarmente sensibili all´alcol durante la fase dello sviluppo: ai segni visibili si associano ipoplasia del nervo ottico, aumentata tortuosità dei vasellini retinici e capacità visive ridotte.
Anche il sistema scheletrico subisce le conseguenze dell´esposizione all´alcol. Si va da un ritardo rilevante nell´età ossea media nei bambini affetti da Fas, che continua negli anni dell´adolescenza, alla presenza di un grado variabile di microcefalia, ovvero una ridotta circonferenza del cranio, che rappresenta anche la più sicura evidenza della presenza di un danno cerebrale. Sono presenti anche malformazioni cardiache, in particolar modo rappresentate dai difetti del setto ventricolare.
Sulla quantità di alcol non è possibile prevedere una misura innocua: la sindrome è stata infatti riscontrata sia in neonati di alcoliste o grandi bevitrici, sia in neonati le cui mamme bevevano pochissimo, anche solo mezzo bicchiere (0,50 dl) a pasto.
La reazione dell´organismo all´alcool è risaputo essere soggettiva e la precauzione da prendere è quindi drastica: astenersi dal bere del tutto.
Ed ora la nota più dolente.
Allarmati da simili notizie alcuni fra gli addetti del settore, come newsfood.com ma anche singoli sommelier, pseudoesperti, etc., fino ad alcune riviste e siti web al femminile, come pourfemme.it, sono tutti pronti a mettere la mano sul fuoco (quella dei bambini degli altri, non quella dei propri) che bisogna fare un´eccezione per il vino il vino rosso, forti della tesi di Marco Fiore, ricercatore dell´Istituto di Neurobiologia del Cnr.
Marco Fiore infatti ha diretto una ricerca sui topi ed ha concluso che il vino rosso è "meno nocivo" di altri tipi di alcol. Fiore sostiene che a difendere il feto "probabilmente" entrano in gioco i polifenoli e gli antociani, antiossidanti contenuti nel vino rosso.
Fiore però si guarda bene dal dire che "le femmine di roditore godono di una salute migliore quando sono gravide" (Fano, A. (1997) Lethal Laws. Ed. Zed Books Ltd) e tace sul fatto che i topi pur condividendo con l´uomo il 92% di DNA sono biologicamente, fisiologicamente, geneticamente e anatomicamente molto diversi da noi.
Come dire che le ricerche di Fiore, in fondo, non sono altro che carta straccia.
Pertanto newsfood e compagnia bella dovrebbero fare più attenzione a quello che leggono e soprattutto che scrivono: la frase di Fiore "il vino rosso sembra essere meno nocivo" non vuol dire affatto che non è nocivo, ma che lo è, statisticamente, di meno. E non come ha scritto pourfemme.it che "il vino rosso è l´unico alcolico ammesso": questo è dire il falso, è un divulgare menzogne che potrebbe - vista la gravità della sindrome - condurre anche a responsabilità penali.
Lo stesso Fiore infatti in un articolo pubblicato su Neuroscience and Biobehavioral Reviews afferma: "Ciò non toglie che in ogni caso il consumo di alcol in gravidanza o durante l´allattamento debba essere assolutamente evitato."
Ma quest´ultima frase, la più importante, non la cita quasi nessuno ... chissà perché.
Ora, poiché di bere il vino alle nuove mamme non lo prescrive di certo il medico (almeno si spera) forse sarebbe meglio evitarlo del tutto, giusto per non correre il rischio di trovarsi dalla parte sbagliata delle statistiche e con un figlio dal destino già segnato dalla sofferenza.
Quindi, checché ne dicano le ricerche sulle topine/tapine di Marco Fiore e apostolato vario resta il fatto, più che evidente, che l´alcol è da evitare per tutto il periodo di gestazione e di allattamento.
E, se state per diventare mamme, non vi consiglio di provare a scommettere sul contrario.
Pierpaolo Paradisi