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Minori e internet: non sempre un binomio vincente

 Minori e internet: non sempre un binomio vincente


Adolescenti e genitori nell’era di Internet

Minori e internet. Non sempre un binomio vincente. Anche perché per prendere il meglio che la rete può offrire, bisogna conoscerla e saperla usare (bene). Quanto il mondo degli adulti è attrezzato per farlo?

In occasione del Safer internet day (SID) 2016, la giornata internazionale per la sicurezza dei minori in Rete promossa dall’Unione europea, una ricerca ha fotografato la situazione delle famiglie italiane: “Tempo del web. Adolescenti e genitori online” è l’indagine realizzata da Telefono Azzurro in collaborazione con Doxakids, che ha intervistato 600 ragazzi dai 12 ai 18 anni e 600 genitori dai 25 ai 64 anni.

Gli adolescenti sono costantemente connessi alla rete: li chiamano “nativi digitali”, ragazzi nati in corrispondenza con la diffusione delle nuove tecnologie informatiche e cresciuti con esse, dotati di una estrema facilità di utilizzo degli strumenti digitali per la grande familiarità con gli stessi, fin da piccoli. Si può parlare di dipendenza se il 17% degli intervistati ammette di non riuscire a staccarsi da smartphone e social network, il 21% è affetto da vamping (si sveglia durante la notte per controllare se ha ricevuto messaggi sul cellulare), il 45% si connette più volte al giorno.

Principale mezzo di comunicazione sono le chat: il 78% degli adolescenti (quasi 4 su 5) chatta continuamente su Whatsapp, anche con i genitori, i quali però non sono abbastanza consapevoli non solo delle potenzialità, ma anche dei rischi e dei pericoli insiti nell’uso e nell’abuso delle nuove tecnologie: e se ben il 22% di loro dichiara di soffrire di vamping, e 4 su 5 usano i social network per comunicare ogni giorno con i propri figli, anche per gli adulti è concreto il pericolo dipendenza.

Questa pervasività di internet e delle nuove tecnologie nelle famiglie incide sulla costruzione dell’identità, sui processi di socializzazione, sulle relazioni familiari.

“La rete sta cambiando gli stili educativi e presenta una serie di rischi per i più giovani che vanno dalla pornografia al cyberbullismo, dall’utilizzo dei dati forniti per fini commerciali all’adescamento online”: è l’allarme lanciato dal professor Ernesto Caffo, docente di Neuropsichiatria infantile all’Università di Modena e Reggio Emilia, fondatore e presidente di SOS Il Telefono Azzurro, la Onlus bolognese che dal 1987 si occupa di proteggere bambini e adolescenti da ogni violazione dei loro diritti. La prima grande sfida riguarda la sfera della sessualità: tra i giovani intervistati, 4 su 5 dichiarano di frequentare abitualmente siti pornografici (il 28% di loro teme di diventarne dipendente) e l’11% conosce da vicino la realtà del sexting, l’invio di messaggi o immagini sessualmente espliciti.

Ma la paura più grande degli adolescenti è il cyberbullismo: il 30% teme di subirlo, il 12% dichiara di esserne stato vittima.

Ancora una volta i genitori appaiono impreparati a questi scenari: il 71% degli intervistati non sa cosa sia il sexting, il 12% ignora l’esistenza del cyberbullismo.

La ricorrenza del Safer internet day è stata anche l’occasione per presentare la Carta di Milano, rivolta alle aziende private che operano nel settore dei new media e delle nuove tecnologie, con lo scopo di realizzare un equilibrio tra libertà d’impresa e diritti dei cittadini, tra la garanzia di un internet libero da censure e la necessità di proteggere da abusi e pericoli le fasce più deboli, in primo luogo i minori


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.notemodenesi.it/2016/adolescenti-e-genitori-nellera-di-internet/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)