Nottingham Trent University: alcol, energy drink e gambling
Alcol ed energy drink: adolescenti a rischio gambling
13 marzo 2018
Gli adolescenti sono considerati un gruppo ad alto rischio di sviluppo di problemi legati al gioco d’azzardo problematico perché tendono a sottostimare i rischi legati al gioco e spesso falliscono nel richiedere forme di aiuto o di assistenza per problemi di gioco. È ormai chiaro quanto il fenomeno delle scommesse sia diventato pervasivo della vita degli italiani (e non solo) e di quanto questo stia crescendo negli ultimi anni. In un’ottica di salute pubblica, è cruciale intervenire in età adolescenziale suggerendo possibili azioni precoci su comportamenti e abitudini (stili di vita) che potrebbero consolidarsi nello sviluppo. Gli adolescenti e i giovani adulti sono costantemente esposti a messaggi pubblicitari che li invitano a scommettere. Puntare una certa quantità di denaro o di beni di valore sul risultato di un evento dall’esito incerto seduce sempre di più anche i giovani.
Oltre alle tradizionali caratteristiche di personalità, come la ricerca di sensazioni e l’impulsività, sembrano esserci alcune sostanze apparentemente “innocue” a indurre i ragazzi a giocare d’azzardo. I giocatori problematici in adolescenza infatti, sembrano essere coloro che assumono più medicinali per il nervosismo e soprattutto quelli che consumano energy drink mischiato ad alcol. Questo è quanto emerso da due recenti studi pubblicati su due riviste, l’European Addiction Research e Addictive Behaviors, da Natale Canale e Alessio Vieno del dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’università di Padova, in collaborazione con l’istituto di fisiologia clinica del consiglio nazionale delle ricerche, la Nottingham Trent University e la University of Luxembourg.
Sono stati recentemente pubblicati due studi sull’argomento, in cui gli autori hanno analizzato separatamente i dati di ben 20.791 studenti 15enni italiani (dati raccolti all’interno del sistema di sorveglianza nazionale Health Behaviour in School-aged Children) e 13.725 studenti di 15-19 anni (ESPAD®Italia). Per quanto riguarda lo studio sui preadolescenti sono risultati giocatori a rischio o problematici (cioè che hanno già almeno due sintomi del disturbo da gioco d’azzordo come per esempio aver rubato soldi per scommettere) il 6% del campione, mentre la percentuale sale al 19% per i ragazzi tra i 15 e i 19 anni che hanno dichiarato di aver giocato d’azzardo nell’ultimo anno.
Gli studi hanno permesso di stimare che la probabilità di essere un giocatore d’azzardo a rischio e problematico è tre volte maggiore in chi ha dichiarato di aver assunto almeno un farmaco per il nervosismo nell’ultimo mese (circa il 6% dei 15enni oggetto d’indagine) e in chi ha consumato più di 6 cocktail contenenti alcol e energy drinks nell’ultimo mese. Più nello specifico, tra gli studenti classificati come a rischio e problematici per le loro condotte di gioco, quasi 1 su 2 è un consumatore moderato di alcol mischiato con energy drink (più di 6 cocktail al mese) mentre 1 su 4 è un consumatore moderato di solo alcol.
In definitiva, i due studi confermano che l’assunzione di comportamenti problematici in relazione al gambling (gioco d’azzardo) è fortemente associata con altri comportamenti potenzialmente additivi (medicinali, alcol, bevande energetiche), delineando un possibile orientamento che tende a sottostimare i rischi di salute che ne possono derivare e con un’elevata propensione a sperimentare sensazioni ed esperienze rischiose ed eccitanti.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.unipd.it/ilbo/alcol-energy-drink-adolescenti-rischio-gambling
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)