ONU: focus sulle patologie non trasmissibili
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Le patologie non trasmissibili, tema dell'ultima riunione alle Nazioni Unite
Si è volta lunedì e martedì di questa settimana, una importantissima Assemblea Generale dedicata ai più delicati temi di salute pubblica
globale. Un appuntamento al quale hanno partecipato 193 delegati dei paesi membri, che si sono incontrati per dibattere circa le "patologie
non trasmissibili", come l'infarto, il diabete, le neoplasie, l'ictus, le patologie cardiovascolari e le respiratorie croniche. Era capitato
solo dieci anni fa per l'HIV-AIDS, che in seduta plenaria si riunissero così tanti delegati; questo a testimoniare la grande attenzione che
le autorità mondiali pongono verso quei pericolosi fenomeni che debbono esser assolutamente monitorati e contrastati tramite migliori
programmi di prevenzione e cura. A detta delle autorità presenti al "Palazzo di Vetro" tutte le nazione, nessuna esclusa, si trovano oggi
dinnanzi ad una vera e propria epidemia (ovvero, l'insieme di tutte le malattie citate) che colpisce all'80 per cento fra coloro che hanno un
reddito medio o basso. Sulla base delle ultime rilevazioni epidemiologiche effettuate da World Economic Forum emerge che le malattie croniche uccidono più di 36 milioni di persone l'anno ed avranno un costo per la collettività stimato in circa 47.000 miliardi dollari nei prossimi 20
anni; mentre le stime effettuate dall'Organizzazione Mondiale della Sanità sul numero dei decessi aumentano addirittura a 52 milioni per lo
stesso periodo di riferimento. Nel loro intervento, sia il Segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon che il direttore dell'Oms, Margaret Chan,
hanno invitato il comparto politico e quello scientifico a predisporre nuovi piani d'azione organici e condivisi che prevedano migliori
campagne informative sui danni della nicotina, delle droghe e dell'abuso di alcolici, i divieti di fumo, una maggiore attività fisica, una
minore assunzione di sodio, ecc. ecc. Difatti, ha spiegato il direttore Chan, che la sfida più importante a cui siamo chiamati a reagire è il
contrasto delle patologie causate da stili di vita assolutamente sbagliati.
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)