Ottomila alcolisti veneti in trattamento
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Sono oltre ottomila le persone in Veneto in trattamento per dipendenza da alcol. Nel solo biennio 2007-2008 ne sono state ricoverate settemila, di cui una larga parte (73,7%) uomini. Queste sono solo alcune delle informazioni diffuse oggi durante la presentazione della nuova banca dati del Club degli alcolisti in trattamento, realizzata dall'Arcat veneto grazie a un contributo dell'amministrazione regionale di 38mila euro.
"La banca dati - spiegano i referenti dell'Arcat - nasce con l'idea di ‘censire' questo sistema, ma anche con l'obiettivo di conoscerlo meglio per arrivare a una crescita qualitativa. Rimane tuttavia assodato che l'assunzione di bevande alcoliche nel Veneto rimanda a un'area comportamentale di confine tra un uso promosso dalla cultura enogastronomica e un uso che provoca gravi problemi di salute". La tendenza all'abuso di alcol non solo tra la popolazione adulta ma anche tra i giovani è infatti un dato di fatto, soprattutto a causa del culto del buon vino da un lato e della moda dilagante degli spritz tra i giovanissimi dall'altro. E contro le azioni di prevenzione inadeguate e le iniziative che indirettamente promuovono l'alcol tuona l'assessore veneto alle Politiche sociali, Stefano Valdegamberi, che sottolinea: "Nelle compagne di comunicazione e anche negli interventi proposti da qualche amministrazione pubblica si punta di più il dito sulla questione della sicurezza piuttosto che su quella della salute - riflette -. Si tratta di atteggiamenti contraddittori soprattutto quando si assiste a enti pubblici che organizzano il giro delle osterie o il tour delle discoteche. Non mi stanco di ripetere che l'abuso di alcol è una questione che riguarda innanzitutto la cura della propria salute e per questo bisogna educare giovani e adulti a corretti stili di vita".
Guardando altri dati, si scopre che in Veneto nel 2008 risultavano attivi 534 club per il trattamento, con una diffusione media di un club ogni 9.149 abitanti. Ogni anno varcano le porte dell'associazione tra le 4.700 e 4.800 famiglie. I nuovi ingressi totali sono circa 1.100 l'anno. Numeri preoccupanti (*) che però, secondo Valdegamberi, passano "in secondo ordine rispetto ad altre forme di dipendenza. C'è più tolleranza, secondo me malintesa, verso questo tipo di consumo magari per interessi di tipo economico o culturale". Per informazioni: www.arcatveneto.it .