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Pene più aspre per chi causa incidenti stradali mortali

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Pene più aspre per chi causa incidenti stradali mortali

Diversi lettori del nostro portale, attraverso la pagina Facebook di TraniViva, ci hanno segnalato l'esistenza sulla rete di un sito web (http://www.omicidiostradale.it/) attraverso cui si raccolgono le firme per sostenere una proposta di legge predisposta, attraverso un lavoro comune, dall'associazione Lorenzo Guarnieri, dall'associazione Gabriele Borgogni, dell'associazione amici e sostenitori della polizia stradale, dal Comune di Firenze, dalla polizia municipale e dall'Aci del capoluogo toscano.
La proposta un inasprimento delle pene per chi ammazza delle persone al volante di un'auto. «Abbiamo bisogno del vostro aiuto - si legge nella home del sito - per una società più giusta dove chi uccide, mettendosi alla guida senza esserne in condizioni (essendo drogato o in stato di ebrezza), riceva una condanna adeguata al danno (morte o lesioni gravi) che ha provocato con il suo comportamento irresponsabile. Se rubi 100 euro dalla borsa di una signora e sei catturato da un agente di polizia entri in carcere immediatamente e sei processato subito. Lo stesso ti accade se rubi una bicicletta (processo per direttissima e condanna a 1 anno e 6 mesi). Se invece uccidi un ragazzo di 17 anni, invadendo la sua corsia e investendolo in pieno perché ti sei messo alla guida positivo alla cannabis e con un tasso alcolemico che supera di 3 volte il limite di legge (significa aver bevuto 15 birre o 2 bottiglie di vino), non solo non vieni arrestato subito, ma in carcere non ci andrai mai. Una pena equa per il danno provocato e certa rappresenta un atto di prevenzione. Serve da deterrente e rende un minimo di giustizia a chi ha perso la vita per il comportamento criminale di un guidatore che si è messo alla guida non essendo in condizione di farlo».
Sul sito trovate tutte le informazioni. Finora sono state raccolte circa 25mila firme. La proposta è stata anche presentata al presidente della commissione trasporti della Camera che si è dimostrato disponibile a discuterla con le altre associazioni che si occupano di sicurezza stradale.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)