Pimonte (NA), cresce l'allarme per droga e alcol: in campo per la prevenzione anche la Chiesa
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Cresce l'allarme per droga e alcol
Francesco Fusco
Pimonte. In paese cresce l'allarme per il consumo di droga, alcol e gioco d'azzardo e così la Chiesa scende in campo con una
nuova iniziativa a difesa dei giovani. È stato presentato ieri mattina da don Gennaro Giordano, parroco di San Michele
Arcangelo, il progetto "Dr.al.az." (droga, alcol e azzardo) che prevede una lunga campagna di sensibilizzazione nel tentativo
di combattere il fenomeno della devianza giovanile. L'iniziativa è stata presentata già al sindaco Giuseppe Dattilo, ai
rappresentanti delle forze dell'ordine e ai dirigenti delle scuole cittadine. «Il nome di questo progetto - afferma don
Gennaro - richiama le iniziali dei tre mali da combattere a Pimonte. Abbiamo deciso di puntare tutto sulla prevenzione nelle
scuole, in particolare dalla quarta elementare alla terza media. A partire dalle prossime settimane informeremo così i più
piccoli dell'esistenza in paese e della pericolosità delle devianze e, soprattutto, formeremo gli alunni ad avere un
carattere abbastanza forte da dire no quando e se occorrerà». Nei prossimi giorni l'iniziativa sarà presentata anche alle
varie associazioni attive sul territorio comunale. «Un'azione sinergica e costante - continua il sacerdote - riuscirà col
tempo a dare risultati. A tal proposito ho già chiesto e ottenuto la possibilità di avere sul posto speciali formatori,
persone preparate al contatto, spesso difficile, coi minori. Le scuole restano il posto ideale dove i bambini e i ragazzi
possono formare, oltre al cervello, anche il carattere. Aiutati anche da esempi sani e, perché no, pure famosi e di successo
come ad esempio calciatori, cantanti e personaggi dello spettacolo». Tutto è nato dopo gli ultimi episodi di cronaca che
hanno portato all'arresto di diversi pusher a Pimonte e nell'area dei Lattari. «Ormai è inutile nasconderci - conclude don
Gennaro -, il fenomeno droga investe anche la nostra comunità e soprattutto i nostri giovani. E' ora di unirsi per combattere
questo fenomeno»