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Ragusa: i giovani del bicchiere, sballati e malati

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I giovani del bicchiere, sballati e malati

Cominciano a bere a 12, 13, 14 anni. Poco più che bambini, praticamente. Lo fanno per "spaccarsi", cioè per sballare, per

essere fashion, ossia alla moda, ma anche per mettersi alle spalle la quotidianità, che considerano brutta, sporca e cattiva.

Sono i giovani del "bicchiere": quelli che entrano nel tunnel dell'alcolismo sicuri di poterne uscire come quando vogliono.

Ma non sempre è così, a volte ci restano dentro per mesi, per anni, per tutta la vita. Cosa bevono? Quando bevono? Perché

bevono? A Vittoria e dintorni si beve al pub, soprattutto. Oppure per strada, dentro le auto in attesa di andare in

discoteca.
Già, la discoteca. Sbaglia chi crede che l'abuso di alcolici (cocktail, birra, ecc) avvenga mentre si balla. E' al pub, il

sabato, o anche il venerdì, comunque prima di andare in discoteca, che i giovani si "spaccano" con i superalcolici. E sono le

donne ad alzare il gomito più dei loro coetanei maschi. Lo confermano gli addetti ai lavori. "Le ragazze - spiega Donatello

Bonuomo, direttore artistico di una nota discoteca del Comisano frequentata da moltissimi giovani di Vittoria, Comiso e del

Gelese - sono quelle che si ubriacano di più, almeno rispetto ai maschi. E' un fenomeno che stiamo notando da mesi. Le stesse

ragazze sono poi quelle che litigano tra di loro con estrema facilità, e che lasciano i bagni, dopo una serata, in condizioni

che definire pietose è poco». Anche nel Vittoriese e nel Comisano comincia a fare capolino un nuovo fenomeno, quello del

binge drinking, ossia il bere fino ad ubriacarsi. Un fenomeno che è sotto gli occhi di tutti, persino degli addetti della

Siae, come spiega l'ispettore Salvatore Bizzarra: «Ogni sabato è sempre la stessa storia: non si contano i giovani ed i

giovanissimi ubriachi. Arrivano già alticci in discoteca dopo aver bevuto di tutto al pub, o dopo aver consumato cocktail

"fai da te" in auto, prima dello scattare dell'una, le due di notte. Ogni tanto sono costretto a vestire i panni del papà, o

del fratello maggiore, per invitare chi è ubriaco ad aspettare un po' prima di mettersi in auto, in modo da non mettere a

repentaglio la sua vita e quella degli altri sulla strada del ritorno a casa». Il ballo e il bicchiere: dunque non sempre si

tratta di una relazione pericolosa. Chi si ubriaca lo fa prima di portarsi in discoteca. Senza pensare alle conseguenze che

l'alcol può determinare.
Gli esperti riferiscono di danni cosiddetti alcolcorrelati. Ossia problemi relazionali (litigi in famiglia, con gli amici),

problemi sociali (sul posto di lavoro, incidenti stradali), problemi fisici (l'alcol danneggia tutti i nostri organi). Ma

cosa bevono i nostri ragazzi? Qual è l'hit parade della bottiglia (o del bicchiere) a Vittoria e dintorni? Ce la svela

Emanuele Barone, 30 anni, barman con svariate esperienze lavorative in tutta la provincia ed anche oltre. «I ragazzi e le

ragazze chiedono il cocktail con vodka e lemon, soprattutto. Poi viene il "quattro bianchi", cioè un cocktail contenente ben

quattro superalcolici, tra cui la stessa vodka e il rhum. Le altre bevande più in voga? Vodka e red bull, oppure rhum e cola.

I ragazzi chiedono sempre di aggiungere più alcol nel bicchiere, le ragazze lo fanno solo a volte. Chi è ubriaco non riceve

più una sola goccia di alcol da parte nostra». Bere, andare a ballare, la benzina nell'auto e tutto il resto. Quanto costa un

fine settimana di divertimento e di sballo? «Entrare in discoteca - spiega ancora Bonuomo - costa solo dieci, consumazione

compresa. Per un altro cocktail si vogliono da 6 a 7 euro. Certo, se si beve prima di recarsi a ballare e magari si mangia

pure, la spesa del sabato s'ingrossa di brutto». Per una pizza, il bere prima e durante il ballo, per l'ingresso in disco ci

vogliono non meno di 50, 60 euro a week end. Ma il ballo è il ballo. Chi non va è out. Così come chi non beve. Il bicchiere

in mano fa tendenza. Se non ce l'hai sei nessuno. Non vali nulla. I problemi alcolcorrelati? Sono in pochi a pensarci.
G. R.