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News di Alcologia

Repubblica Ceca: democrazia alcolica (?)

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Cechia, la democrazia alcolica

L'idea è di quelle destinate a far discutere: birra in cambio della propria presenza alle urne. Accade in Repubblica Ceca dove, con l'

approssimarsi delle elezioni politiche (il primo turno è fissato per il 28 maggio), un piccolo birraio praghese ha deciso di incentivare l'

affluenza al voto delle giovani generazioni offrendo loro la propria spumeggiante lager.
Stanislav Bernard, questo il nome del fantasioso imprenditore, ha promesso che "ricompenserà" con un fusto di birra le prime 250 scolaresche dell'ultimo anno delle superiori nelle quali almeno l'85% degli studenti firmerà una dichiarazione d'impegno solenne a recarsi alle urne. Per

quanto riguarda invece gli studenti universitari, i primi 1.000 che sottoscriveranno tale dichiarazione riceveranno in omaggio una cassa con

12 bottiglie di Bernard.
Ovviamente si tratta anzitutto di una trovata di marketing. Il signor Stanislav ha da tempo abituato i suoi connazionali ad operazioni

pubblicitarie di grande impatto mediatico; non si spiegherebbe altrimenti come un birrificio di modeste dimensioni possa vantare una quota di mercato nazionale (ed internazionale) tanto rilevante.
Ma c'è di più. Il nome "Bernard" è noto non solo presso gli aficionados della bionda bensì, più in generale, presso l'elettorato ceco.

Qualche tempo fa l'eccentrico birraio tentò di farsi eleggere al Senato nelle fila del partito conservatore Ods. Se a questo aggiungiamo il

fatto che un recente sondaggio ha mostrato come il corpo elettorale della Repubblica Ceca sia sostanzialmente divisibile per età, con i più

anziani orientati tendenzialmente a sinistra e i più giovani tendenzialmente a destra, capiamo il significato politico della mossa di Bernard.
La disaffezione per la politica in Repubblica Ceca (così come in tutta Europa) è dilagante, e il fenomeno investe prepotentemente sopratutto

le fasce d'età più giovani. Gli scandali che hanno colpito l'ex premier Topolanek, che la scorsa primavera avevamo potuto apprezzare come

mamma l'ha fatto negli scatti di Villa Certosa, hanno accentuato ulteriormente il fenomeno (si pensi che l'affluenza alle europee del 2009

non arrivò al 28%).
Vi sono poi gli aspetti morali della questione. È opportuno incentivare il consumo di alcol in un paese dove, in un anno, ogni cittadino si

scola in media 160 litri di birra (record mondiale)? È opportuno propagandare ulteriormente l'uso/abuso di alcolici tra le nuove generazioni,

in una società pesantemente afflitta dalla piaga dell'alcolismo giovanile?
Infine una domanda (retorica) squisitamente politica: è forse possibile rinvigorire la partecipazione democratica a colpi di pinte di birra?

Ovvio che no. Tuttavia su di una cosa il signor Bernard sembra averci visto giusto: per gli elettori, sempre più disgustati dalla politica,

ormai l'unico rimedio per riuscire a votare è quello di presentarsi sbronzi ai seggi.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)