Sessualità ed assunzione di alcol: considerazioni
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Molti giovani e non, adoperano spesso la bottiglia come disinibitore del comportamento sessuale. Molti dei miei pazienti, mi partecipano, di bere prima di un presunto rapporto sessuale, per sentirsi meno stressati dall'incontro e dall'eventuale ansia da prestazione; altri lo adoperano come anestetico delle sensazioni pre-orgasmiche, nel vano tentativo di prolungare le performances sessuali. L'alcol, nell'immaginario collettivo, viene associato a proprietà quasi terapeutiche, oserei dire magiche, per disagi relazionali: gli vengono attribuite caratteristiche ansiolitiche e, spesso antidepressive, in quanto la sua assunzione, in una prima fase, diminuisce le ansie e le difficoltà sessuali e relazionali. Quale compito svolge l'alcol , in special modo sotto le lenzuola? L'assunzione di moderate quantità di alcol, in un primo momento, leniscono l'ansia da prestazione, il paziente si percepisce più sereno e più spregiudicato, vive apparentemente meglio la propria corporeità e sensorialità, non teme di fare cattiva figura in posizione orizzontale, obnubila il rapporto con un'immagine corporea non sempre adeguata e, sembra facilitare l'accesso al mondo delle fantasie erotiche, anche le più recondite. Oggi, inella popolazione giovanile, abitata da un'assenza totale di regole comportamentali e da un'assenza di educazione emozionale e sessuale, l'alcol viene adoperato, come antidepressivo o, per migliorare le prestazioni sessuali in occasioni emozionalmente impegnative o sconosciute. (Molti giovani hanno rapporti sessuali con perfette sconosciute, conosciute magari trenta minuti prima in discoteca..., di cui esattamente dopo, non ricordano né il nome né il volto). In una prima fase dall'assunzione, il paziente evita l'auto osservazione (lo spectatoring), attitudine mentale fortemente disfunzionale per la sessualità e, allontana temporalmente il possibile giudizio critico, di un super-io troppo rigido o ingombrante, altro elemento devastante per la vita sessuale. Nel tempo, per poter ottenere gli stessi effetti "terapeutici", i miei pazienti, mi confidano di dover incrementare le dosi di alcol, in quanto le quantità pregresse non sono più bastevoli. Questa crescita esponenziale di quantità di alcol, crea un quadro di tossicità, rischio di dipendenza da alcol e, riduce la facilità e la possibilità ad accedere alla fase dell'eccitazione e della risposta orgasmica. Il tempo e la costanza nell'assunzione, vanifica il presunto " effetto benefico e terapeutico". Per quanto riguarda gli adolescenti, ottimale sarebbe poter fugare ogni dubbio o perplessità in materia di sessualità con un sessuologo clinico, che possa fornire elementi di realtà sia sulle paure associate alla sessualità( dimensioni degli organi sessuali, durata del rapporto, identità sessuali confuse), che sui falsi miti che ruotano attorno all'assunzione di alcol. Per gli adulti, è un ambito più complesso e sfaccettato, sia sul piano diagnostico, che poi terapeutico. Ottimale sarebbe effettuare una corretta diagnosi psicologica sul rapporto con l'alcol, se trattasi di dipendenza o, svolge l'errata funzione di antidoto alla noia o all'ansia. L'approccio terapeutico successivo è indubbiamente una psicoterapia, che consente di comprendere le reali motivazioni che hanno spinto il paziente alla bottiglia e, lenire e colmare, con elementi terapeutici il vuoto esistenziale, pregresso all'assunzione di alcol e, mantenuto in vita dall'alcol stesso.L'alcol, non "guarisce" né dall'eiaculazione precoce, né dal deficiterettivo, peggiora il controllo cosciente ed altera la percezione di sé e degli eventi associati all'esperienza sessuale, qualunque essa sia.