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Sicilia: abuso di alcol, 402 mila consumatori a rischio

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Abuso di alcol, in Sicilia 402 mila consumatori a rischio

Ancora allarme alcol in Italia. È quanto risulta da una ricerca dell’Istituto nazionale di statistica (ISTAT) che ha preso in esame come arco di tempo il 2011.
Rispetto al 2001 la percentuale degli italiani sopra i 14 anni che fanno uso di bevande alcoliche è scesa dal 72% al 66,9%. Un dato che lascia aperta qualche speranza, ma che non basta. Soprattutto se si considera un altro elemento ben più allarmante: il 26,7% di essi, cioè un quarto della popolazione, ne fa un consumo quotidiano.

I comportamenti a rischio sono più diffusi tra gli anziani di 65 anni e più (il 43% degli uomini contro il 10,9% delle donne), i giovani di 18-24 anni (il 22,8% dei maschi e l’8,4% delle femmine) e gli adolescenti di 11-17 anni (il 14,1% dei maschi e l’8,4% delle femmine).

 Cresce fortemente il consumo di alcol fuori pasto dei giovanissimi. La quota di 14-17enni che consuma alcol fuori pasto passa dal 15,5% del 2001 al 18,8% del 2011. I giovani(18-24 anni) poi risultano essere i soggetti maggiormente esposti al rischio di binge drinking: il 15,1% di loro (21,8% dei maschi e 7,9% delle femmine) si comporta in questo modo, per lo più durante momenti di socializzazione.

 In Sicilia la situazione è ben diversa, certamente più rassicurante di molte altre zone del bel Paese. I siciliani sopra gli 11 anni che hanno consumato bevande alcoliche nel 2011 sono il 56,3%, mentre solo il 16,4 lo fa tutti i giorni, ben dieci punti sotto la media nazionale rispettivamente del 65% e del 25,6%. Soltanto il 9% di essi ha assunto un comportamento di rischio nell’anno preso in  esame. Una cifra sicuramente molto bassa, 6 punti sotto la media nazionale del 15%, ma che in realtà rappresenta ben 402.000 siciliani. Un dato che non si deve sottovalutare.

Andando più approfonditamente ad analizzare le differenze di genere, si nota che i maschi isolani che hanno tenuto un comportamento di rischio rappresentano il 15,1% contro una media nazionale del 23,9%. è il dato più basso in Italia.
 La concentrazione maggiore di soggetti a rischio si ha nel nord-est con un dato del 27,8%, anche se il picco più alto si registra nel Molise con una percentuale del 37,2%. Le femmine, invece, si rivelano più diligenti in tutta Italia (7%), ma soprattutto in Sicilia dove soltanto il 3,3% ha tenuto un atteggiamento pericoloso.

Per quanto riguarda il binge drinking, l’abbuffata alcolica, cioè bere rapidamente più drink, fenomeno pericolosissimo che può portare ad intossicazioni, nonché una delle principali cause degli incidenti d’auto, nell’Isola il dato maschile si attesta all’ 8,1%, un po’ più basso della media nazionale del 12,2%. Le ragazze e donne che alzano  il gomito in un breve lasso di tempo sono soltanto il 2% contro la media generale del 3,2%. Rispetto agli ultimi dati diffusi del ministero della Salute, risalenti al 2009, diminuisce il binge drinking in terra di trinacria, sia tra i maschi che tra le femmine. Ma anche in questo caso è utile non abbassare la guardia: sebbene si tratti di percentuali contenute il fenomeno riguarda 220.000 anime.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)