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Termoli: troppo scarsi i controlli sul divieto di vendere gli alcolici ai minorenni

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"Troppo scarsi i controlli sul divieto di vendere gli alcolici ai minorenni"

Ancora una volta il sabato notte termolese è finito in cronaca, stavolta non per episodi legati alla violenza del branco, ma per gli eccessi di giovani, anzi giovanissimi, adolescenti che trascorrono il fine settimana dedicandosi alle sbronze, e spesso travalicano il limite della decenza.
E’ successo questo al 15enne finito in coma etilico nei pressi di piazza Sant’Antonio due notti fa e ricoverato per alcune ore nel reparto di rianimazione, per fortuna ripresosi dopo poche ore.
Ma come è possibile che un 15enne possa ubriacarsi sino a rischiare la vita, quando sono in vigore leggi che vietano in modo assoluto la somministrazione di bevande alcoliche ai minorenni?
E’ vero che è difficile controllare che fine faccia una birra, un superalcolico o persino il vino quando viene venduta a un ragazzo che ha già compiuto i 18 anni, ma se la cerchia di amici e la comitiva sono noti l’esercente farebbe meglio ad assicurarsi appannaggio di chi sarebbe la consumazione, altrimenti fatta la norma e trovato l’inganno.
Il sabato notte successivo al pestaggio avvenuto nel centro storico di Termoli, per fortuna non ha riproposto episodi di violenza, anche per il massiccio dispiegamento di forze dell’ordine.
Almeno sette le pattuglie tra carabinieri, polizia e vigili urbani presenti durante le ore di massimo assembramento all’interno e fuori dai locali e gli esercenti hanno chiesto che questo tipo di vigilanza fosse organizzato ogni weeekend.
Tuttavia, non sono comunque mancate le polemiche anche per la vicenda del minorenne, e sul divieto di vendere bevande alcoliche a chi non ha compiuto ancora i diciotto anni c’è chi accusa gli scarsi controlli effettuati sulle attività del posto, anche da parte degli stessi esercenti che fanno rispettare la norma.
Un quadro preoccupante quello che sta emergendo in questi giorni a Termoli, dove i sintomi di degrado e disagio giovanile sono sin troppo evidenti.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)