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Tossicità della cocaina: approfonditi gli studi di trattamento con l'enzima DM-CocE

In seguito allo sviluppo e al test su modelli animali di una cocaina esterasi batterica (DM-CocE), un team di ricercatori statunitensi ha analizzato la rapida idrolisi (trasformazione) della cocaina utilizzando basse dosi di DM-CocE in vitro e in vivo così come la farmacocinetica e la distribuzione della DM-CocE nei ratti. La ricerca è volta a individuare un trattamento farmacologico per la tossicità della cocaina, fino ad oggi trattata solo a livello sintomatico. Secondo quanto emerso dalla spettrometria di massa, dosi da 50.5 mg/kg di DM-CocE hanno effettivamente eliminato dall’organismo 4 mg/kg di cocaina nell'arco di due minuti tanto nei ratti maschi quanto nelle femmine. Questi risultati sono stati estesi all'utilizzo di una dose farmacologicamente rilevante di DM-CocE nei ratti e in un campione di scimmie per studiare l’eliminazione per idrolisi di dosi convulsivanti di cocaina. Lo studio ha evidenziato che il DM-CocE ha ridotto la quantità di cocaina al di sotto dei limiti di rivelazione della strumentazione usata per la sua quantificazione, rapidamente dopo l'iniezione. Tuttavia, l'eliminazione del DM-CocE dall’organismo è stata seguita dalla redistribuzione periferica della cocaina in 30 - 60 minuti. E' stata inoltre osservata una minore diuresi. Con l’uso di tecniche di immunoistochimica e di radiografi, i ricercatori hanno inoltre cercato di chiarire il meccanismo dell'eliminazione del DM-CocE la cui rapidità è una importante proprietà per un farmaco che curi la tossicità della cocaina e potrebbe ridurre le probabilità di reazioni immunogeniche o avverse per introdurre così il DM-CocE nell'uso clinico. Dai risultati è emerso che, utilizzando l’enzima marcato per quantificare l'eliminazione del DM-CocE si è scoperto che esso ha una vita media di 2,1 ore nei ratti.
Questa ricerca e i suoi risultati, concludono gli autori,  rappresenta un significativo passo avanti nella comprensione del modo in cui i sistemi biologici agiranno sulla proteina esogena CocE e aiuta a capire come stabilizzarla ulteriormente nella circolazione per un potenziale uso nel trattamento della tossicità della cocaina.

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)