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News di Alcologia

“The truth about wine”: conclusioni del workshop

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Si è concluso sabato scorso l'International Scientific Workshop 'The truth about wine - La verità sul vino', al Castello di Grinzane Cavour il 5 ed il 6 febbraio. Mentre domenica mattina è stata presentata a stampa e pubblico 'La Carta di Grinzane Cavour' stilata e firmata da scienziati e ricercatori intervenuti all'evento. Al punto sei del documento si legge: "Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha dimostrato che il consumo moderato di vino si associa a benefici rilevanti per la salute, promuovendo la longevità e riducendo il rischio di molte malattie da invecchiamento. Queste patologie includono le coronaropatie, l'ictus, la demenza senile ed il diabete". Ed al punto otto della stessa 'Carta' si precisa: "L'alcool derivato dalla fermentazione delle uve, unitamente a questi composti bioattivi, ha effetti favorevoli sulla salute quando il vino viene consumato in quantità moderata, ma presenta effetti dannosi se consumato in quantità eccessiva o in modo inappropriato".
Ed allora che cosa s'intende per consumo moderato? A consigliare la dose giornaliera appropriata è Kilvert Dun Gifford. L'esponente della bostoniana 'Oldways' - ente guida al consumo di alimenti corretti per la salute - durante il suo intervento di sabato pomeriggio sostiene che la quantità corretta corrisponde a un bicchiere al giorno per le donne e due bicchieri al giorno per gli uomini. Gifford sottolinea anche che il vino dev'essere accompagnato dal consumo di cibo. La quantità di vino assunta quotidianamente è anche cruciale nel rapporto tra vino e salute secondo i risultati scientifici della Harvard Medical School di Boston illustrati sempre sabato pomeriggio da Robert Curtis Ellison. Secondo gli studi, l'abuso di alcool in generale e di vino in particolare aumenta il rischio di cancro all'esofago, provoca malattie al fegato ed altro. Tuttavia, in soggetti consumatori moderati gli stessi studi dimostrano la diminuzione del rischio di cancro, la riduzione di malattie coronariche e cognitive. Robert Curtis Ellison afferma che le persone anziane che bevono vino non frequentemente dovrebbero iniziare a consumarlo moderatamente e costantemente per ridurre i rischi della salute. Il vantaggio emerge dal confronto tra chi beve in maniera moderata e gli astemi, sostiene Attilio Giacosa Direttore Scientifico del Dipartimento di Gastroenterologia del Gruppo Sanitario Policlinico di Monza. Il Coordinatore del Comitato Scientifico dell''Osservatorio nazionale sul consumo consapevole del vino' parla delle sostanze benefiche presenti nell'alimento. Studi sul resveratrolo, ovvero buccia, dimostrano protezione nei confronti del diabete, effetto antinfiammatorio, intervento preventivo demenza senile e malattie cardiovascolari, effetti neuro protettivi, inibizione sulla proliferazione di cellule neoplastiche oncologiche.
Perciò, all'ultimo punto 'La Carta di Grinzane Cavour' sentenzia: "I programmi educazionali saranno volti a prevenire l'abuso di alcolici, in particolare fra i giovani e dovranno includere informazioni su: a) l'esistenza di una variabilità individuale nella tolleranza alcolica; b) i rischi del consumo scorretto di alcolici, con inclusione del bere compulsivo; c) l'aumento del rischio di incidenti stradali quando vengono superati i limiti consentiti dalla legge; d) gli effetti favorevoli di un consumo moderato e regolare di vino come parte della dieta quotidiana".
I perché sull'urgenza di una corretta informazione sul vino sono illustrati dal Senatore Tomaso Zanoletti. Durante la conferenza stampa di domenica mattina, alla presenza di diversi imprenditori vitivinicoli ed esponenti politici, il Presidente dell''Enoteca Regionale Piemontese Cavour' e Presidente dell'"Osservatorio nazionale sul consumo consapevole del vino" spiega: "In molti Paesi dell'Unione Europea, il vino non è adeguatamente considerato. Anche in Italia, uno dei più importanti produttori, il vino è stato oggetto di fraintendimenti, confuso spesso con superalcolici e droghe c'è una legislazione che tende a penalizzarlo". Ma il dramma degli incidenti stradali, secondo Giacosa, non è legato al vino - raro da trovare in discoteca - ma a droghe, altre sostanze, altri fattori come velocità e stanchezza. Per questo il Coordinatore del Comitato Scientifico dell''Osservatorio nazionale sul consumo consapevole del vino' sostiene è importante scindere due realtà scollegate: "Da un lato il rapporto tra un consumo moderato di vino e la salute e dall'altro un problema grave da affrontare con processi educazionali ed informazione corretta".
All'incontro di domenica anche Leonardo Santi. Il Presidente del Comitato Nazionale Italiano delle Bioscienze e della Biosicurezza presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, propone un gruppo di lavoro su nutri genoma e sicurezza alimentare per continuare lo studio sull'argomento.