Tolleranza zero? Non per tutti i neopatentati
Tolleranza zero? Non per tutti i neopatentati
Qualcosa non torna nelle nuove regole del Codice della strada
La redazione di OmniAuto.it si è divertita a spulciare fra le nuove regole del Codice della strada, per trovare stranezze e
curiosità passate inosservate sui mass media. Analizziamo insieme l'articolo 186-bis. Dice che è vietato guidare dopo aver
assunto bevande alcoliche e sotto l'influenza di queste per: i conducenti di età inferiore a 21 anni e i conducenti nei primi
tre anni dal conseguimento della patente di guida di categoria B (quella per le auto); i conducenti professionali in genere.
È la tolleranza zero.
COSA RISCHIANO
Quei conducenti che guidino dopo aver assunto bevande alcoliche e sotto l'influenza di queste sono puniti con la sanzione
amministrativa del pagamento di una somma di 155 euro e con il taglio di cinque punti-patente, qualora sia stato accertato un
valore corrispondente a un tasso alcolemico superiore a zero e non superiore a 0,5 grammi per litro. Nel caso in cui il
guidatore, nelle condizioni di cui sopra, provochi un incidente, la sanzione raddoppia: 310 euro.
I CONTI NON TORNANO
Ricapitolando: se un individuo ha la patente B per le auto da meno di tre anni, e in ogni caso se ha meno di 21 anni,
tolleranza zero in fatto di alcol. La stranezza è che se una persona ha più di 21 anni e la patente A per le moto da meno di
tre anni, la tolleranza zero non lo riguarda: per lui, vale il normale limite di mezzo grammo di alcol per litro di sangue,
ossia il tetto in vigore per tutti i guidatori "esperti". Il dubbio è lecito: una differenziazione voluta, oppure una
semplice dimenticanza da parte del legislatore? Attenzione, potrebbe anche essere sollevata un'eccezione di costituzionalità,
per disparità di trattamento fra titolare di patente A e titolare di patente B.